Centrocampo Champions, i pianeti intorno al sole e via con la musica!

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Si è cominciato a tre, poi, visto che Marekiaro doveva fare il regista, si è preferito passare a quattro. E così sia, e così è stato,  tanto Callejon, pure il quarto di centrocampo può fare. La diga oltre Manica dovrebbe essere la loro. Mimmo Carratelli, analizza, a modo suo, dalle colonne del CdS, i “mediani” azzurri:

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CALLEJON – La guida tattica, il navigatore, il valletto della strategia, il co-pilota, il tenutario della fascia destra. Contro gli inglesi, al San Paolo, convincente e devastante, difensore e attaccante, Josè Giuseppe sant’Anna e Maria Callejon, un giocatore multiplo.

ALLAN – Se nella città dei Beatles, Hamsik a centrocampo è il polistrumentista McCartney, Allan è Ringhio Starr. Scatenato. Parte a tambur battente. Famoso per il petting agonistico. Azzeccato agli avversari, li preme e li spreme, li accarezza con vigore, li tocca e gli sguscia, li circonda e li affonda. All’andata, un protagonista capace di mettere a soqquadro l’intero centrocampo del Liverpool. Un soqquadro d’autore.

HAMSIK – Il nostro Marek Magnum, tanto gentile e tanto onesto pare, l’Eu Genio Montale della poesia a metà campo, visione di gioco (la sua pelliccia di visione), passaggio a livello dei grandi, centrocampista di grazia ricevuta. Gran partita all’andata, da Milner e una notte. Quando lui gira, girano i compagni come pianeti attorno al Sole. Hamsik-sik-sik l’artefice magico.

FABIAN RUIZ – L’airone. Airon Man. Altezza (1,89) è mezza bellezza. Cavallone andaluso di 22 anni. Non tichitaca, randella. Sfonda e randella. Randella e corre. Mancino portentoso, ultima forza a sinistra, la sinistra che vince.

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