Oscar Magoni a Il Mattino: “Anche a me hanno detto lavati col fuoco”
Oscar Magoni, 51 anni, ex calciatore di Napoli (116 presenze) e Atalanta (80), ha le idee chiare.
Partiamo però dalle cose piacevoli: la sua famiglia, che risiede a Bergamo, è il manifesto della sportività…
“Sono d’accordo con Ancelotti: educhiamo i tifosi fare i sostenitori e non a insultare, il calcio così non mi piace»
«C’è un derby in casa tra le mie due figlie. Martina è tifosa del Napoli, visto che a 6-7 anni, quando ha preso coscienza del calcio, abitavamo in Campania. Michela invece tiene per i nerazzurri, avendo amici che vanno in curva ed essendo cresciuta a Bergamo. Vivono il calcio di riflesso, sono simpatizzanti più che altro, però si informano. Io ho giocato in entrambe le squadre… Guarderemo la partita tutti insieme, speriamo che ci sia correttezza, sugli spalti innanzitutto».
Ecco il tema centrale di Atalanta-Napoli: sospensione della gara in caso di cori discriminatori.
«Se c’è bisogno di interrompere la gara per migliorare questo aspetto, ben venga. Però precisiamo: non accade solo a Bergamo, ma in tutti gli stadi d’Italia. Il calcio dovrebbe essere uno spettacolo, i protagonisti sono quelli che stanno dentro al campo, dovremmo esaltarci per i gesti tecnici ed anche per l’atmosfera che si respira, in cui sono ben accetti gli sfottò. Ma solo quelli: bisognerebbe tifare a favore della propria squadra e non denigrare».
Gasperini ha detto che parlare di cori è speculazione per far polemica. Che ne pensa?
«Non mi interessa commentare le dichiarazioni di altri, non le ho neanche sentite, ero in tribuna a vedere Brescia-Livorno ed anche in questo caso gli insulti volgari sono volati da una parte e dall’altra. Siamo tutti stufi di questa maleducazione. Lo stadio non è un teatro, d’accordo, ci sono 20-30mila persone, ma questa inciviltà è terribile».
Magoni è stato capitano del Napoli, giocando anche a Bergamo da avversario: cosa accadeva?
«Sono un ragazzo del Nord, sono cresciuto a Bergamo e conosco la civiltà della mia città. Da azzurro, tuttavia, ho sentito gli insulti verso i napoletani e verso di noi in tutta Italia. Mi hanno detto lavati con il fuoco e cose simili, è stato molto spiacevole. Peraltro toglie spettacolo e bellezza a un evento sportivo. Per questo ribadisco: educhiamo i tifosi a sostenere e non insultare».
Atalanta-Napoli è anche una partita di grande interesse tecnico…
«Non c’è dubbio. L’Atalanta in casa è molto temibile, se gioca con l’intensità dei giorni migliori sarà durissima per il Napoli, che ha però più qualità e più palleggio. È una gara che può segnare il campionato, la Juve sta scappando».
Il Napoli non può più fallire?
«Visto che i bianconeri non perdono colpi il Napoli corre il rischio di non poter sbagliare più una partita. Andare a meno dieci significa chiudere il discorso campionato».