Per Ancelotti il gol incassato dalla Stella Rossa è “benedetto”

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Ancelotti benedice il gol preso nel secondo tempo dalla Stella Rossa perché, dice, costringe il Napoli a non fare poi tanti calcoli. Però, senza quella rete, persino la sconfitta per 1-0 sarebbe stata accolta tra gli hurrà. Invece non è così. Perché il Napoli può anche perdere, ma a patto che lo faccia con un gol di scarto, e purché vada a segno. Altrimenti ciao ciao qualificazione. Sempre a patto, s’intende, che a Belgrado i serbi non mandino al tappeto Neymar, Mbappé e i tutti gli altri cavalieri del sultano del Qatar. Ora figurarsi se Carletto si stupisce che sia ancora il Liverpool sulla sua strada: è sempre così, fin da quando era calciatore. Dalla finale (che non giocò) di Coppa dei Campioni del 1983, a quelle da allenatore (col Milan) del 2005 e del 2007. Il vantaggio di Ancelotti è che per qualificarsi deve non perdere senza stare lì ad aspettare, calcolare, sperare. Dev’essere grande, sapendo che questo basterà. Deve non farsi mettere sotto dagli inglesi e basta. Poi quello che fa il Paris St Germain non importerà e neppure se i serbi abbiano voglia o meno di dargli una mano. Fonte: Il Mattino

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