C. Marolda: “Non c’è Ancelotti senza la sorpresa, ma quando è troppo è troppo”

Ounas a sinistra: la sorpresa non riuscita

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L’opinione di Ciccio Marolda sulle pagine del CdS:

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“Ma perché questa voglia di soffrire? Di complicarsi la vita e la partita? Di offrire il petto alla rincorsa di Spalletti? D’accordo: manco fosse un uovo di Pasqua ormai non c’è Ancelotti senza la sorpresa, ma quando è troppo è troppo. Nella riffa dei ruoli, nella rivoluzione dei nomi e delle posizioni, infatti, vince il primo premio chi ha immaginato Ounas trasformato da ala destra a quarto a sinistra a centrocampo. Ma non vince nessuno. Non si poteva immaginare. Non vince manco Ounas. E neppure il Napoli, troppo sofferente per un tempo e poi senza fortuna. E allora, perché quest’esagerazioni? D’accordo, le partite durano due tempi e ci sono pure i cambi, ma anche cambi che, come quelli azzurri, pesano parecchio a volte non riescono ad aggiustare disegni nati storti.
La Juve, dunque, se ne va e al Napoli non resta che battersi il petto e sedersi sulla riva dello stadio ad aspettare. Prima o poi di qui dovrà passare pure lei. Prima o poi – questo sembra ora il suo pensiero – dovrà capitare pure a “lei” un accidente, una domenica in cui Ronaldo deciderà di scioperare. Nell’attesa, anche della Stella Rossa, meglio contare sulle proprie forze e basta. Che per il Napoli queste sono e queste resteranno anche dopo la fiera di gennaio. Don Aurelio è stato chiaro: non aspettatevi tracchi e botte a muro. A meno che tracchi e botte muro non le porti qualcun altro. Ma, si capisce, a spese sue. Insomma: le suggestioni resteranno suggestioni. E resterà fantasma quel fantasma anche ieri s’agitava nell’area di rigore veronese. Capelli lunghi, voce sul querulo, destro da centravanti senza paura e senza macchia, nome di battaglia: El Matador. O anche El Burlador, il seduttore. Come don Juan, quello che promesso sposo a donna Anna sedusse Isabela, nobile napoletana (toh!) fingendosi Ottavio. Il duca Ottavio. Strana storia moderna di pallone, però, questa. Perché Mertens bomber per caso e per necessità è sempre qua; perché Insigne: l’ultima invenzione per far gol ha appena cominciato la sua nuova vita e perché Milik, bomber di mestiere se è ancora in discussione è solo perché se l’è dovuta vedere con il peggiore degli stopper: la scalogna nera. Tre bomber senza misura e senza fortuna contro il Chievo, ma fidati. Tre giovanotti sempre nei buoni pensieri della gente, eppure tutti e tre traditi per il grande “seduttore”. Un’ingiustizia. A meno che, si capisce, il black Friday non duri fino a dopo la Befana”.

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