De Guzman: 36 presenze in due anni d’azzurro e praticamente oggetto del mistero sia con Rafone che poi con Sarri. Ora che è all’Eintracht ha deciso di svelare i retroscena della sua permanenza a Napoli. Nell’intervista al quotidiano olandese De Volkskrant , lo sventurato De Guzman racconta i suoi mali. «Avevo dolori allo stomaco e sono stato messo a dieta, con meno carboidrati. Ma il dolore tornava. Benitez mi suggerì di consultare un altro medico ma il club non lo permetteva perché De Nicola non lo consentiva (semplicemente, leggendo il racconto, il medico, non riteneva necessario un eventuale intervento)». Dunque, la colpa del suo rendimento insignificante è tutto qui: «Sono un giocatore capace di correre tanto ma se anziché fare 10 chilometri posso farne a stento 6, è chiaro che un allenatore non ti vuole. Ma il club non credeva ai miei dolori». Ad agosto Giuntoli ha provato a cederlo ma le trattative non sono andate a buon fine. L’olandese racconta di pressioni perché firmasse: «Se non firmi, a Napoli sei morto, non giocherai più». Alla fine rimase in azzurro. E Giuntoli, racconta, non la prese bene. Sempre secondo l’olandese. «Ero nello spogliatoio e mi disse: ehi, pezzo di m…, vieni qui. Tu te ne andrai, l’hai promesso». E io: Non ho promesso niente. E qui, racconta De Guzman, Giuntoli non l’avrebbe presa bene. «Mi ha colpito in faccia. Sono impazzito, abbiamo iniziato a litigare, sono volate sedie, poi è arrivato Zuniga a separarci». Il Napoli sta valutando se adire le vie legali.
Fonte: Il Mattino