IL MODULO – E’ stato bello, anzi bellissimo, però nulla è per sempre, neanche restare incantati dalla Grande Bellezza: e ora che il «Sarrismo» è stato rispettosamente depositato nel giaciglio della memoria, e un calcio diverso e però egualmente fascinoso s’è preso la scena, evaporano i numeri, le certezze scolpite in quella fede monoteistica che ha rapito e quei pregiudizi allungatisi su un’estate intrisa di diffidenza, senza che ci fosse un perché.
Il 4-3-3 è una carezza tenera che s’eleva tra i ricordi di quei novantuno punti rimasti una meravigliosa ossessione: però adesso che Napoli ha (ri)scoperto ch’esiste un altro calcio e ch’è possibile realizzarlo, a chi non vuol restare imprigionato da un dogma o dagli schieramenti precostituiti a questa o a quella corrente di pensiero, colpiscono il senso pratico, la mentalità (internazionale?), l’autorevolezza, la versatilità d’una squadra che ha talenti talmente ampi da poter occupare il campo in lungo e in largo, con la difesa a tre e mezzo e senza il trequartista, né rombi e né tridenti, e però con equilibri egualmente realizzabili e una personalità a prova di bombe d’acqua, come a Marassi. Un Napoli fuori da ogni schema…. Fonte: C dS