Ancelotti: «Se le partite si possono fermare per pioggia, perché non si possono fermare per insulti?»
I pareri di Cointe e Mancini vicini a queli si Ancelotti
Da Coverciano
E’ un aspetto culturale, oltre che strutturale, Ancelotti: «In Italia, a livello di cultura siamo indietro, si pensa ancora che una partita di calcio sia una battaglia, invece è un evento e la maleducazione non deve più entrare. E’ difficile se non impossibile essere insultati in Inghilterra, mentre in Francia non c’è la passione che c’è in Spagna e in Italia. La gente non è così coinvolta e appassionata. La maleducazione che c’è nei nostri stadi non esiste in Spagna, anche davanti ad una rivalità forte come quella tra Barcellona e Real Madrid. Ora abbiamo un vantaggio, che si possono sospendere le partite. Si fermano per la pioggia e si possono fermare anche se si insulta, si può fare e penso che lo faremo».
Una proposta forte, in un momento in cui la violenza ha purtroppo conquistato la prima pagina. La Federcalcio, da un punto di vista pratico, ne studierà la fattibilità. Il commissario tecnico Mancini, invece, non ha dubbi: «Gli insulti agli allenatori? Purtroppo noi abbiamo questo cattivo modo di comportarci e non è una cosa bella perché accade quasi sempre qua da noi. All’estero non accade o accade difficilmente. Fermare le partite? Potrebbe essere un segnale. La reazione di Mourinho dopo la vittoria allo Juventus Sadium? Non mi sembra che abbia fatto niente di particolare. Ci sta dopo tanta pressione in una partita che un allenatore faccia una cosa così. La situazione degli insulti però è un qualcosa sicuramente da migliorare».
Chi ha allenato all’estero ha una visione diversa della realtà italiana, come se la nostra fosse (purtroppo) una brutta realtà parallela. E’ il teorema, ad esempio, dell’ex ct Antonio Conte: «Sarei l’ultimo a poter parlare, ma sono d’accordo con Ancelotti. Basta con questi insulti. Chi è andato ad allenare all’estero, non è più abituato all’insulto alla persona che c’è in Italia, ecco perché questa cosa colpisce in modo particolare».