Mou e Carletto, son 15 anni con battute e veleni! Ne parla anche Ancelotti nel suo libro
«Nella storia della Champions ci sono un solo club e un solo allenatore che erano sul tre a zero e hanno perso la finale». Ecco, proprio all’inizio tra Mou e Carletto i rapporti correvano sul filo delle battute al vetriolo. Non proprio liti furiosi, ma certo Mourinho non deve aver mai mandato giù il fatto che Ancelotti sia uno dei pochi tecnici ad aver vinto più di lui in Europa. Però, ora è diverso. E l’alleanza non è siglata ieri ma già qualche anno fa quando Carlo raccomandò Mou: «Penso sia l’uomo giusto per la panchina dello United». Si sono dati il cambio direttamente solo una volta, nel 2013 quando Ancelotti prese il suo posto a Madrid e conquistò la Decima. «Le merengue però volevano il migliore – raccontò una volta Ancelotti – the Best, perché Special One era già occupato. Josè Mourinho l’aveva assegnato a Josè Mourinho». Il portoghese viene spesso citato nel libro «Preferisco la coppa». «Grande comunicatore, Colui che sa, Immenso provocatore, Allenatore speciale che non deve chiedere mai». D’altronde, la rivalità nasce dal fatto che per anni uno ha allenato il Milan e l’altro l’Inter. E sempre nel libro parlò dell’intesa con il Chelsea, dando una stoccata a José: «Io e Abramovich insieme, direi che c’è di peggio. Un peggio che per lui è passato, avendo già lavorato con Sua Specialità Mourinho». Non c’è mai da prendersela realmente, perché ogni volta che Carlo parla lo fa con ironia. Dicono, in ogni caso, che è dall’agosto 2003, Supercoppa europea a Montecarlo (Milan-Porto 1-0) che i due si sono cominciati a fiutare. E a evitare.Prima di un derby nel 2008, si scambiarono delle punzecchiature: Mourinho lanciò delle insinuazioni sugli «allenatori che non fanno la formazione» con la risposta garbata e soft di da Ancelotti: «Se lui è Gesù io non sono un suo discepolo». Parole come pietre in altre occasioni, altro che il fiore che Carlo ha offerto ieri a Mou. Un clima di distensione, dunque, iniziato da qualche tempo e coronato ieri da Ancelotti. Carlo sa bene cosa ha vissuto José: gli juventini da tempo lo accolgono con un insopportabile «Un maiale non può allenare». Chissà, avesse vinto pure Carlo sul campo della Juve, magari quel gesto di Mou lo avrebbe fatto anche lui.
Fonte: Il Mattino