Carratelli racconta Hamsik(3^ parte) – Il suo arrivo a Castelvoturno e i record

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Quando Hamsik si presentò a Castelvolturno, la sede degli allenamenti del Napoli, disse che avrebbe preferito abitare in una casa vicina. «Così posso riposare fra un allenamento e l’altro» disse. Si presentò dicendo: «Non ho paura di niente. Mi piace giocare a due tocchi. Quando ho saputo che mi voleva il club di Maradona, mi sono emozionato». Aveva i capelli irti in testa che avevano colpito l’attenzione di Marino a Brescia.
Pierpaolo Marino era sicuro del fatto suo, ma temeva che l’allenatore Reja considerasse troppo acerbo Hamsik. Nel ritiro di Feldkirchen, invece, il tecnico disse: «Questo bambino è forte, conto di farne un titolare». Dopo sei mesi, un club inglese offrì 30 milioni per averlo. De Laurentiis disse: «Non lo cedo neanche per cinquanta. Ha la calamita, dove c’è lui va la palla».
Ed ora eccoci qua, caro Marek, a celebrare i tuoi record azzurri, uno dietro l’altro, record di presenze (512), di gol (120) e di sostituzioni (224: 34 con Reja, 1 con Donadoni, 61 con Mazzarri, 42 con Benitez, 81 con Sarri, 5 con Ancelotti). Hai quei capelli irti in testa perché a Napoli possiamo cantare: «Cresta cu’mme, nun me lassà». Hamsik è come la “fenesta” di Marechiaro che la passione dei tifosi azzurri ce tuzzuléa. Sole mio e luna rossa, e vieneme ‘nzuonno. Il tranquillo slovacco è nella galleria dei giocatori azzurri più amati, e questo è il record più bello. Fonte: CdS

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