Ciccio Marolda: “Notte magica? Non è così, però c’è mancato poco”

In Europa con titolo di Eccellenza

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Napoli-Psg, la notte del San Paolo e l’acquisizione della consapevolezza azzurra. Il commento e l’opinione di Ciccio Marolda sulle pagine del CdS:

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Cosicché la consolazione arriva soprattutto da Belgrado. La Stella Rossa, infatti, mischia le carte del girone e i giochi, tutti i giochi, sono ancora aperti. Peccato solo per quella sindrome dell’ultimo minuto (del primo tempo, questa volta) che mette i brividi e costringe – ed era ora – il Napoli ad una reazione da squadra di spessore e di carattere europeo. Insomma, per il momento può andar bene anche così. Perché da questa partita e da questo pari che sta pure stretto, il Napoli ricava comunque quello che voleva: la consapevolezza, la certezza d’essere ufficialmente squadra d’eccellenza anche al di là del campionato. E allora la domanda è questa: dove può arrivare? Beh, visto il calendario e la voglia e la crescita ancelottiana della squadra, di sicuro al di là del girone e poi chissà. E non era scontato dopo quel sorteggio infìdo. Rinviata, magari alla prossima partita con la pazza Stella Rossa, la grande festa a Fuorigrotta, dove per un quarto d’ora s’è rivisto anche Cavani, al quale, nella sua bontà, il San Paolo ha perdonato tutto: anche l’essere andato in Francia per danaro. Com’era suo diritto, si capisce. Cavani, già. Un campione, ma pure un tormentone. Tornerà? Non tornerà? Sullo sfondo del mare di Posillipo, De Laurentiis e El Khelaifi ne hanno parlato tra una linguina calamaro e melanzane e una triglia alla provola con insalata riccia. Questione di cortesia, oppure interesse vero? Mezzo e mezzo, forse, ma il discorso è finito lì: «Chiedete troppi soldi», meglio dedicarsi alla pastiera. Verissimo: ai napoletani del pallone una volta tanto l’idea dello “cheval de retour” non dispiacerebbe, ma sarebbe uno strappo troppo grande per la politica – addirittura per l’etica – della ragionata gestione delle risorse azzurre. E poi, con tutto il rispetto e la simpatia a disposizione egregio Matador, siamo sicuri che è proprio di un giovanotto di trentadue anni con il meglio della carriera già alle spalle e di un “affare” da una sessantina e passa di milioni in tre stagioni che avrebbe bisogno il Napoli per sentirsi ancor più forte? No, sempre col rispetto e la simpatia di prima, caro signor Edi, un “mutuo” come questo si giustificherebbe meglio per un tipo alla Mbappé, Uno, per capirci, che oltre ad essere un campione di sicuro affidamento non ha manco vent’anni. E allora, adieu Cavani. E’ stato bello rivederla, ma quella storia è da tanto tempo che è finita”.

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