Simoni al Roma: “Napoli senza bomber? Io ne conto almeno tre!”

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Chi sarà la principale rivale della Juventus nella corsa allo scudetto? Chi, tra Napoli e Inter, difficilmente qualcun altro, cercherà di rendere quanto più avvincente possibile un campionato che i bianconeri, forti della presenza in rosa di Cristiano Ronaldo, vorrebbero chiudere prima del previsto? Ne parla, da doppio ex, Luigi Simoni, che non considera gli ultimi risultati delle due squadre – rispettivamente contro Empoli e Genoa – ma va oltre, analizza le rose e i due allenatori, la storia e la prospettiva di crescita d’entrambe.

 

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Simoni… Napoli o InterÈ difficile stabilire la più forte tra le due. Il Napoli sta disputando un ottimo campionato, è partito molto bene e si sta confermando. L’Inter, invece, dopo una partenza negativa, sta dimostrando di essere molto forte. Ha vinto le ultime partite mostrando compattezza e organizzazione tattica. L’impressione è che sia una squadra più determinata rispetto al passato, ma anche più completa nell’organico. Di una cosa sono certo».

Quale?«Entrambe si sono rinforzate con ottimi acquisti e si sono avvicinate alla Juventus».

Molti sostengono che al Napoli manchi un vero bomber, uno alla Icardi, per intenderci, in grado di segnare trenta gol a stagione. È così? «Teoricamente è vero, ma non sempre in una squadra dev’esserci un solo realizzatore. Il Napoli non ha Icardi ma io conto almeno tre, quattro potenziali bomber. Il primo è Mertens, che ha dimostrato di saper far gol nonostante non sia un vero centravanti. Ma poi c’è Milik, Insigne che sta giocando in un altro ruolo, Callejon, Verdi, le reti deicentrocampisti e quelle dei difensori. Se segnano tutti con continuità non c’è bisogno del classico capocannoniere».

Una cosa è certa, tornando al confronto tra Napoli e Inter: la Juventus resta, da anni, la squadra più forte. Quella da battere....«C’è poco da fare, è così. Lo era prima, avendo vinto tantissimi scudetti, e lo è ancora di più quest’anno con l’arrivo di Cristiano Ronaldo. Col portoghese è aumentato il valore dell’organico. La Juve non gioca bene, ma difficilmente perde una partita per leggerezza o poca determinazione. E poi, come detto, ora c’è un Ronaldo in più. Anche se non è il migliore…».

Il vero Ronaldo era il “suo” all’InterEsatto, ce l’ho avuto io (ride, ndr). Ovviamente io sono di parte. Il mio Ronaldo dava la sensazione di avere una potenza e, soprattutto, una fantasia superiore. Ronaldo della Juve, invece, ha altre qualità: è una garanzia per chi vuole vincere perché sa come si fa, come ci si prepara ad affrontare ogni sfida ».

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