CdS – “Questa vittoria è un chiaro avvertimento alla Juventus e Psg”
Dopo l’1-3 di Torino contro la Juventus, il Napoli ha preso piena consapevolezza di se stesso. Può giocare in tanti modi diversi (ieri, per esempio, aveva Fabian Ruiz e Zielinski, vale a dire due centrocampisti, sugli esterni), ma non cambia mai la sua linea. E’ una squadra forte dentro che si è avventata su questo pezzo di campionato con rabbia e qualità. Adesso il calendario è dalla sua parte, toccherà alla Juve resistere. L’assalto è lanciato dal miglior attacco del campionato (24 gol) che ieri ha firmato, con i suoi tre esponenti, le 5 reti della vittoria.
Ci sono altri meriti di Ancelotti in questa partita. L’Empoli è una squadra che Carletto conosce meglio di tutti dopo Andreazzoli. Per due motivi, il modulo e la natura dei giocatori. Ieri sera è partito con l’albero di Natale di cui Ancelotti, se non l’inventore, è stato quanto meno il miglior interprete, ma quello che davvero avvicina i toscani all’idea del calcio di Ancelotti è la ricerca della qualità. Il Milan dei numeri 10 giocava con un solo mediano puro, Gattuso, e metteva insieme Pirlo, Seedorf, Kakà e Rui Costa, oltre al centravanti, Inzaghi o Crespo. Con le dovute proporzioni, l’Empoli ieri sera aveva un mediano corridore, Acquah, e quattro centrocampisti tecnici come Bennacer, Traoré, Krunic e Uçan, più Caputo al centro dell’attacco. Il problema, per una squadra siffatta, è l’equilibrio: bene quando ha la palla, molto meno quando la palla ce l’hanno gli altri. Ancelotti lo sapeva bene, così ha vinto la partita, rubando la palla e piegando la gara a suo favore. Fonte: CdS