Big Maksimovic fa autocritica: “Ora dobbiamo chiudere la porta”

0

Nello spogliatoio, oltre alla felicità d’un momento, resta la consapevolezza che poi servirà altro, per esempio chiudere quella porta e rimettersi a fare il Napoli. Vi sembrerà strano, ma provate a chiederlo a Maksimovic.  

Factory della Comunicazione

Non vi basta il 5 a 1 per essere contenti?
«Abbiamo sofferto un po’ nel secondo tempo, ma ci sta. L’Empoli è stato bravo, ci ha creduto, ha riaperto la partita. Ma ci ha anche svegliati».
 
Difficile credere a tanto autocritica dopo un 5-1, Maksimovic.  
«E’ la verità. Sappiamo che siamo in grado di giocare meglio e si è visto precedentemente. Ma può anche essere fisiologico abbassare per un attimo la guardia. E poi ci sono i meriti degli avversari, indiscutibilmente. Ma questi tre punti li abbiamo voluti in qualsiasi modo e va bene così».  

I vostri meriti quali sono stati?
«Di scuoterci nel momento delle difficoltà. Ci avevano creato problemi con i due trequartisti e la punta che svariava, è il loro modo di interpretare le partite. Ma siamo venuti fuori con una reazione soddisfacente. Abbiamo accorciato le distanze, ritrovato gli equilibri ed è venuto naturale vincere. Poi ci hanno pensato gli attaccanti».

E’ già martedì per voi.
«Partita difficilissima, lo sappiamo. Ma lo sarà anche per loro, ovviamente. Può essere determinante per superare il turno e dunque va letta nella maniera più appropriata. Questi cinque gol sono nuna bella iniezione di fiducia per tutti».

Il girone della morte, lo chiamavano.  
«Ci sono tre gare ancora ma la prossima ha un sapore e una importanza diversa, inutile giraci intorno. Non dobbiamo commettere gli errori di Parigi, perché quel gol nel finale ci è andato di traverso e non vorremmo pagarlo alla distanza».

Cosa vi serve?  
«Rimanere concentrati sino al novantesimo, per cominciare. Abbiamo la forza per affrontarli come deve, lo abbiamo visto al Parco dei Principi».  

Maksimovic gioca ovunque, ormai. E gioca quasi sempre.
«In Champions, come si è visto, in maniera diversa. E comunque per me non è difficile, cambia poco. Io penso alla squadra, qui si ragiona di gruppo. Siamo carichi: vogliamo fare risultato, martedì».

Fonte: CdS

 

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.