Per dire dell’importanza del turnover e del peso dei panchinari: in 10 partite di serie A, Carlo Ancelotti ha schierato 10 formazioni diverse (con la Champions diventano 13 su 13), affidandosi alla rotazione perenne e centrifugando il concetto stesso di titolarissimo. Qualcuno lo è (Koulibaly) ma per il resto, ogni volta è un mix. Anche Spalletti si è adeguato e con la Lazio ha cambiato: non lo fa con particolare fervore, ma all’Olimpico non ha solo cambiato formazione ma anche modulo. E la Juve? Della flessibilità, Allegri ha fatto la sua arma in più: lo scorso anno, 36 volte su 38 ha cambiato gli undici titolari. In pratica, solo due volte ha giocato con la stessa squadra (con il Genoa, alla II giornata e con l’Udinese alla IX).Fonte: Il Mattino