Prima si giocava di meno, questo è certo. Oggi, determinati record si possono raggiungere in modo “più semplice”, senza dubbio, ma il fatto che un giocatore potesse andare ad intaccare e spodestare Bruscolotti in vetta alla classifica dei giocatori con più presenze nella storia azzurra, sembrava impossibile. L’indimenticato “pal’ ‘e fierro” pare esserci rimasto male…I
Bruscolotti, che effetto le fa vedere un altro giocatore del Napoli raggiungere il suo numero di presenze?
«Adesso il suo nome è ancora di più nella storia del club azzurro».
Si aspettava che potesse essere raggiunto da un giocatore straniero?
«Oggi gli stranieri sono tanti ed è chiaro che poteva capitare, ma pensavo che potesse essere più difficile che un giocatore non italiano potesse durare per tanti anni. Di solito gli stranieri vanno via subito».
Infatti quest’estate si pensava potesse andare in Cina.
«Si paventava questa ipotesi, ma poi non so quali siano state le ragioni per le quali Hamsik abbia deciso di restare né tanto meno come siano andate le trattative».
Le fa piacere che adesso c’è un altro giocatore con il suo stesso numero di presenze in azzurro?
«Sinceramente no».
E perché?
«Ci sono tante ragioni messe insieme che mi portano a questa risposta».
Ovvero?
«La differenza sostanziale di partite spalmate negli anni di militanza. Io ne ho passati 16, lui appena 11. E poi io giocavo in un campionato a 16 squadre, lui gioca in un campionato a 20. Senza contare le coppe e gli impegni internazionali. Oggi si gioca di più ed è stato più facile per lui arrivare al traguardo di 511 gare».
Questo vale anche per il record di gol, dove ha superato anche il suo amico Maradona?
«Anche quello è un record che mi ha sorpreso: perché se giochi otto partite all’anno in più puoi segnare di più. Quindi anche il paragone con Diego non regge».
Ma quando ha capito che Hamsik poteva raggiungere il suo record di presenze?
«Non subito. Ma dopo 5 o 6 anni ho iniziato a pensarci. Prima pensavo che sarebbe andato via e avrebbe lasciato Napoli in anticipo».
Avrebbe preferito che toccasse ad un italiano tagliare questo traguardo?
«Ancor di più, mi avrebbe fatto piacere che toccasse a un napoletano perché il capitano deve rappresentare Napoli».
Calcisticamente cosa le piace di più di Hamsik?
«Ha un modo di giocare che è unico. Qualitativamente si sa inserire e ha fiuto per il gol. Ha una rapidità di esecuzione eccezionale. Trattiene poco la palla e sa già dove e come smistarla: le verticalizzazioni sono il suo forte».
Come capitano vi rassomigliate?
«Caratterialmente siamo diversi. Anche se ultimamente lo vedo più reattivo: protesta di più. E devo dire che questa cosa mi fa piacere perché ha seguito i miei consigli. Il capitano deve essere così. Sia per lui che per i compagni. Deve farsi rispettare da avversari e arbitri. Tutti devono sentire la tua personalità».
E umanamente che tipo è?
«Una persona molto per bene. Ha sempre dimostrato grande professionalità in questi anni e ha sempre saputo dare affetto al Napoli».
Fonte: Il Mattino