Lo scorso anno in Canada Ancelotti fece “l’esame di coscienza”

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Uno stralcio da Il Mattino, interrogato sui pregi e difetti del suo napoli

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Ancelotti che difetto ha il suo Napoli?
«Possiamo crescere nella personalità, nel gestire bene i momenti difficili delle partite. Non si può pensare di avere sempre il possesso, in certi momenti c’è da essere furbi, attenti, bisogna saper controllare. Ed è qui che bisogna migliorare».
Trova che si sia stato un salto rispetto alla gara con la Juve? A Parigi dopo cinque minuti il Napoli ha preso la partita in mano.
«Sì, prima eravamo intimoriti dalla qualità dell’avversario. Ora gestiamo meglio certi aspetti, ma questa cosa crescerà quando ci sarà ancor più fiducia e convinzione di quello che facciamo in campo».
La mentalità è cresciuta da dopo il ko allo Stadium. Cosa ha fatto?
«È la convinzione del proprio lavoro. Un anno fa ero in ferie in Canada e mi sono interrogato: devo cambiare qualcosa in quello che faccio? La risposta è stata no. Ecco, quello che cambia è l’interlocutore. Se c’è un gruppo che ascolta, diventa tutto più facile. Tu prepari una strategia e loro la applicano. Se sono convinti che sia la strategia giusta la applicano ancora meglio. E tutto lì, è il segreto di Pulcinella».

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