I sediolini azzurri, ma non tutti, il San Paolo li vedrà nel 2019

Importanti aggiornamenti sui lavori dello stadio San Paolo

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La sede della cabina di regia per le Universiadi sembra essere quella giusta per trovare una migliore empatia tra Comune e Ssc Napoli sull’ormai annosa questione della gestione del San Paolo. Ieri nuovo incontro con il commissario Gianluca Basile a fungere da arbitro – che come Carlo Ancelotti in questo periodo riesce a spargere serenità- un vertice sul San Paolo con il presidente Aurelio De Laurentiis, che fa parte del comitato per i lavori sullo stadio, e l’assessore allo Sport Ciro Borriello. Cosa ne è venuto fuori? Al netto della ritrovata sintonia tra le parti quello che trapela sul fronte dei cantieri sono due cose: ovvero l’avvio dei lavori per i bagni e soprattutto l’accordo sui sediolini. Per le Universiadi ne saranno installati circa 30mila, la restante parte sarà pronta per l’inizio della prossima stagione agonistica degli azzurri. Questo il compromesso venuto fuori dal vertice per scongiurare la chiusura di interi settori dello stadio durante il campionato. Si spiegano così i mini-abbonamenti che sta lanciando il patron per le partite degli azzurri. Il presidente è soddisfatto: «Non è che ad ogni riunione decidiamo qualche cosa di nuovo – racconta ai microfoni di Radio Marte – insieme al commissario delle Universiadi, alla Regione e al Comune stiamo verificando un cronoprogramma in modo da poter continuare a giocare al San Paolo e fornire per le Universiadi uno stadio all’altezza». De Laurentiis a sorpresa dice ai giornalisti di «smetterla di contrapporci al Comune. Noi facciamo parte del comitato attuativo sui lavori al San Paolo e garantiremo che non vengano chiusi interi settori durante la stagione. C’è un commissario straordinario, quello di prima non voleva prendere decisioni. Ora c’è un confronto intelligente per favorire il pubblico». Quindi sullo stadio: «Gli accordi con il Comune sono in fieri. Se ci sarà accordo, il problema sarà come far diventare il San Paolo più bello di come è oggi. Le Universiadi rallentano il nostro progetto di due anni fa, in cui mettevamo 18 milioni per avvicinare le tribune al campo, perché gli stadi sono fatti per giocare a calcio». Anche l’assessore è soddisfatto: «La riunione è stata proficua – dice – per i problemi che arriveranno e quelli che stiamo risolvendo. Quello di avvicinare le tribune ed eliminare la pista è un discorso successivo, che si può eventualmente affrontare quando si firmerà la convenzione, per ora pensiamo a fare i lavori in programma con meno disagi possibili».

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La Redazione

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