ESCLUSIVA – S. Ambrosino (all. Afro-Napoli): “Calcio e integrazione, un binomio vincente del nostro club”

Il calcio non è solo risultati sul campo, ma anche sociale dove si cerca di fare dell’integrazione un pass importante verso la crescita definitiva. Un esempio è certamente l’Afro-Napoli, una società in ascesa vista la promozione in Eccellenza e il buon inizio in stagione, ma anche dare una mano agli extracomunitari inserendoli nel calcio. Di questo ma non solo, ilnapolionline.com ne ha parlato con il mister Sasà Ambrosino.

 

Ottimo inizio di stagione della tua squadra. Primi a pari punti con la Frattese e ai quarti in Coppa Italia. Te lo aspettavi? “Devo essere sincero, stiamo andando oltre ogni più rosea aspettativa. Se uno analizza il nostro calendario, nelle prime quattro sfide abbiamo affrontato compagini competitive e non era semplice fare molti punti. Nonostante ciò abbiamo perso solo una gara e subito un pareggio allo scadere, quindi tutto sommato stiamo andando bene. Felice anche per la Coppa Italia dove sfideremo il Giugliano e sarà un doppio confronto molto interessante. Nel fine settimana affronteremo l’Aversa Normanna, una nobile decaduta e quindi un valido test per noi”.

Chi conosce l’Afro-Napoli sa che è un club che si occupa del rientrego degli extra-comunitari per inserirlo nel calcio. Cosa ne pensi del progetto della società bianco-verde? “Sono felice che si possa abbinare il calcio all’integrazione sociale, perché credo che sia un binomio vincente. I risultati sul campo sono importanti e naturalmente io da allenatore sono soddisfatto, ma al tempo stesso occuparsi del sociale è fondamentale perché così diamo una mano a tutte quelle persone che ne hanno bisogno. E’ un progetto che sposo in pieno e sono contento di farne parte”.

Tra lo scorso anno e questa stagione avete avuto in rosa Diego Maradona Jr e Babù. A tuo avviso avere in organico ragazzi esperti e preparati tecnicamente quanto vi avvantaggia sul campo e non solo? “Sono contento di aver avuto Diego lo scorso anno, perché oltre che un calciatore valido si è dimostrato un serio professionista e ha dato il suo contributo alla promozione. Anderson sta confermando anche in questo inizio di stagione tutto il suo valore e potrà essere uno dei valori aggiunti della nostra rosa”.

L’Italia di Roberto Mancini ha evitato la serie B nella Nations League. A tuo avviso cosa manca al nostro movimento per tornare competitivi in campo internazionale? “Sono contento di questo risultato della nostra nazionale, ma è chiaro che per tornare a grandi livelli ci sono da fare diversi passaggi. Il primo è credere fortemente nei vivai, perché avere in rosa diversi calciatori giovani in prima squadra può essere già un buon punto di partenza e poi le strutture. Avere impianti tuoi dove li puoi gestire e all’altezza della situazione, è il secondo passaggio per tornare a grandi livelli e poter competere con i club stranieri, sia con le nazionali ma non solo”.

Dal punto di vista tattico a quale allenatore ti ispiri per far rendere al meglio l’Afro-Napoli? “Non ti nascondo che per me Maurizio Sarri è un modello al quale mi ispiro. Lui è un maestro di calcio, ovviamente mi è dispiaciuto che abbia lasciato il Napoli e il nostro calcio, però sono certo che farà bene anche nel Chelsea. Vediamo Jorginho, prima era già un calciatore forte, ora con Sarri è cresciuto sotto tanti aspetti e lo abbiamo visto anche in nazionale contro Ucraina e Polonia. Naturalmente ho una grande stima di Ancelotti che ha vinto tanto in carriera e sono convinto che anche sulla panchina del Napoli saprà farsi valere e anche se rispetto all’allenatore precedente sono diversi in molti aspetti, però li considero modelli da prendere come esempio”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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