CdS – C. Marolda: “Benvenuti al Luna Park tutto azzurro”
L’opinione di Ciccio Marolda sul CdS:
“Chi entra e chi esce. Chi sale e chi scende. Però con il sorriso. Signori, benvenuti al Luna Park. Al Luna Park Napoli, dove ci si diverte un’altra volta. Ma non solo. Perché all’entrata, giusto di fianco alla cassa dove c’è già l’elenco dei prossimi spettacoli: Udinese, PSG e Roma, c’è scritto grande e grosso che il fine di chi gioca a calcio per mestiere e quindi per denaro – soprattutto quando il denaro è tanto – non è il diletto, ma il successo. Vero, messa così non è roba per teneroni del pallone, ma piaccia o non piaccia è la verità. Poi, si capisce, se si riesce a mettere d’accordo il piede con lo spasso e il sentimento con il portafoglio, beh, allora vuol dire che è accaduto quello che di tanto in tanto accade. E cioè, che un’eccellente squadra ha incontrato un eccellente allenatore. Ed eccoli, allora, gli eccellenti soci di questo Luna Park: la squadra con tutti – stavolta proprio tutti – i suoi giocolieri; Ancelotti con le sue magìe e i suoi trofei; la proprietà del Napoli con i suoi meriti e il suo temperamento risoluto e ruvido. Don Aurelio, insomma. Il quale, per una incomprensibile faccenda di mai sbocciata simpatia con la città, per una storia di rapporti spesso inaciditi con la gente e, forse, anche per aver coraggiosamente interrotto circuiti vecchi e maleodoranti, vive una fastidiosa storia personale. Ovvero: se la squadra diverte e magari vince pure, è merito dei calciatori, dell’allenatore e di nessun altro; se invece le cose vanno male la colpa è solamente sua, alla faccia di quella dozzina d’anni e più di bei risultati e conti sani. E proprio per questo il godimento napoletano non è mai completo. Felici e contenti, ma con quel velo di diffidenza che rovina sempre un po’ la festa. Un’ingiustizia. E un rischio. Perché è difficile pensare a successi importanti senza la incondizionata fiducia e partecipazione della gente. Ma evidentemente così è scritto nel libro del destino azzurro. Però la lezione data al Liverpool, il primo posto del girone in Champions, il cammino ripreso spedito in campionato dopo la dolorosa notte di Torino e, pur non giocando proprio bene bene e persino un po’ soffrendo, l’aver messo in riga l’orgoglioso Sassuolo di De Zerbi ha riportato e riporterà tanta gente al Luna Park. Un primo passo verso la grande pace? Dipenderà dalla squadra e da Ancelotti, certo, ma anche dalla voglia di don Aurelio e della gente di tenere l’ascia di guerra sotterrata”.