Il punto di R. Muni: «Curva Juve chiusa è inversione di tendenza»

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Come al solito, tristemente, il Napoli subisce una sconfitta allo Stadium, che allontana il ricordo del successo di aprile scorso, firmato K2. Eppure gli azzurri erano partiti con il piede giusto, costringendo i padroni di casa a numerosi errori in fase di disimpegno, grazie ad un pressing sistematico ed efficace. Proprio uno degli errori bianconeri ha propiziato il vantaggio firmato Mertens; un vantaggio illusorio, purtroppo. Alla distanza, è venuta fuori la maggiore caratura tecnica della Juve che ha ribaltato il punteggio. Ad accentuare il divario tra le due squadre ci ha pensato l’arbitro Banti, livornese come Allegri e, si vocifera, molto legato al tecnico bianconero. Una scriteriata ed iniqua gestione dei cartellini ha pesato non poco sul risultato finale, agevolando la rimonta della squadra capolista. Come al solito, Juve-Napoli ha lasciato strascichi polemici che rendono più amara la battuta d’arresto che, allo Stadium, ci può stare. Il calcio, però, è fatto di episodi: mi riferisco all’occasione capitata a Callejón, a tu per tu con Szczęsny. Con il Napoli ingiustamente in inferiorità numerica, l’occasione capitata al tornante spagnolo, quella del possibile 2 a 2, ha un valore enorme ed è proprio da questo episodio che i ragazzi di Ancelotti devono ripartire. Dalla grinta e dal carattere della grande squadra, dimostrati anche in dieci. Dall’avvio di gara con il piglio giusto e forte della seconda posizione ancora saldamente nelle proprie mani, il Napoli dovrà riprendere il proprio cammino, archiviando in fretta l’ennesima pagina amara vissuta a Torino. L’arbitraggio di Banti non deve, però, essere un alibi poiché gli azzurri hanno avuto i propri demeriti. In primis, il numero di gol subiti che dovrà indurre Carlo Ancelotti a lavorare sodo con i propri calciatori. Come al solito, il pubblico dello Stadium si è dimostrato becero e razzista. I soliti cori vergognosi nei confronti di Napoli, i buu razzisti nei confronti dell’azzurro Koulibaly ed i volgari epiteti rivolti a Carlo Ancelotti, li hanno sentiti tutti. Quasi tutti, poiché ne Allegri ne, tantomeno, l’arbitro Banti (…sarà solo casualità?…) hanno sentito gli squallidi versi del pubblico di casa. Nonostante le proteste di Ancelotti e di Insigne, l’arbitro Banti non ha sentito, non ha refertato. Negare sempre anche l’evidenza, recita un vecchio adagio. Tuttavia, ci sono momenti in cui sarebbe buona norma avere onestà intellettuale ma i due signori (?) livornesi hanno deliberatamente deciso di metterla da parte. Nonostante la distrazione di Allegri e Banti, il giudice sportivo ha finalmente chiuso la curva bianconera per una giornata…una piccola inversione di tendenza. Andiamo avanti: Liverpool e Sassuolo saranno due banchi di prova importanti per testare le qualità e la solidità del gruppo di Ancelotti.

Factory della Comunicazione

Riccardo Muni
@riccardomuni
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