Lorenzo Insigne al CdS: “Liverpool? Timore e rispetto, ma non paura”

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Il suo debutto in Champions di Insigne ne parla il CdS: 

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Ricorda? 
«E come faccio a dimenticare? Il mio debutto in Champions League, il mio primo gol, che mi sembra ancora adesso molto bello, la prima vittoria e contro il Borussia Dortmund, uno squadrone, finalista, nell’edizione precedente, della Champions».

Sono passati cinque anni, cosa le manca per essere una stella anche europea?
«Io, per cominciare, spero di ripetermi: queste partite sono cariche di fascino e quella con una squadra come il Liverpool ne ha anche di più. Può darsi che Kloop mi porti fortuna e che io trovi, di nuovo, una esecuzione come quella. Non so cosa mi serva ancora per essere un calciatore di spessore internazionale, so che lavorerò ogni giorno per migliorarmi. E fare, in questo modo, passi sempre in avanti». 

Il Liverpool fa paura...
«Il Liverpool va temuto, anzi rispettato, senza intimidirsi».

Scelga un avversario, tra i tanti, che maggiormente le piacciono. 
«Ce ne sono parecchi che si può fare fatica a scegliere. E’ forte chi gioca ma lo è anche chi va in panchina. Hanno un organico di valore assoluto, ma neanche noi siamo poi messi così male. Se devo individuarne uno solo, però, allora io punto di Firmino: ho il sospetto che sia il più importante nei meccanismi di Klopp, quello che sfila via dalle linee e apre il campo per gli inserimenti dei centrocampisti o per far partire gli esterni alle spalle dei difensori».

Cosa si pensa alla vigilia di una serata del genere? 
«A vincere, semplicemente a prendersi i tre punti. Siamo capitati in un gruppo difficile, quello più complicato, non a caso definito il girone della morte. Ma noi siamo disposti a tutto per passare e comunque sento che faremo una grande partita».

E’ un altro Insigne, adesso. 
«Che mi piace. Quando Ancelotti me lo ha proposto, non ci ho pensato un secondo ed ho accettato. L’illuminazione è stata sua, adesso tocca a me: sto vicino alla porta, la sento e penso che questa intuizione possa incidere. I primi risultati mi sembra siano stati abbastanza confortanti, che dite?». 

Vi toccherà variare, non dare punti di riferimento, scappare tra le linee...
«E alternarsi, come abbiamo fatto contro il Torino, dieci giorni fa. C’era Verdi, quella domenica, ci siamo scambiati la posizione, se lui veniva dentro al campo io mi prendevo immediatamente compiti e posizione sua. Mi sto trovando molto bene». 

Poi perdete con la Juve e viene fuori la solita riflessione: questa squadra, questo Insigne, non sono da grossi appuntamenti.
«Fa parte delle regole del gioco e non bisogna neanche farci caso. Siamo umani, può capitare di sbagliare una partita e sabato l’abbiamo sostanzialmente sbagliata, anche se ci sono stati momenti in cui non abbiamo demeritato. Io sono consapevole di non essere stato all’altezza di altre gare ma sono sereno e ritengo che gli ultimi allenamenti ci abbiano messo in condizione per arrivare al top con il Liverpool». 

Niente tensioni? 
«Tranquillità assoluta. E poi stavolta avremo anche il pubblico al nostro fianco. Sono queste le partite che vogliamo giocare: e che vogliamo anche vincere». 

 

 

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