Scopriamo Jurgen Klopp l’idolo di Liverpool tanto diverso da Carletto
Klopp è l’idolo di Liverpool, pianeta a parte del sistema solare inglese. E lo è ancora di più dopo la finale di Kiev persa lo scorso maggio. Klopp piace per il suo modo di muoversi in campo. Il contrario di Ancelotti. Jurgen gesticola, impreca, urla, fa smorfie, sorride; Carlo difficilmente perde le staffe in maniera plateale nonostante sia al tempo stesso passionale, coinvolgente, istrionico e ironico. Anche quando deve protestare attende composto prima di imprecare contro l’arbitro (a Belgrado e a Torino). Klopp ha sfidato Sarri, il nuovo guru del calcio britannico nell’ultima settimana due volte. Ha ammesso: «Seguivo il suo Napoli, era un grande spettacolo». In realtà, lui e il Liverpool che guida da quattro stagioni sono esattamente il contrario del tiki-taka. In Inghilterra è considerato l’anti-Guardiola. E dunque, anche l’anti-Sarri. Quando si affacciò alla ribalta internazionale disse candidamente: «Se da bambino fossi cresciuto vedendo il Barça di Guardiola, mi sarei dato al tennis. Il mio calcio? È heavy metal». Tradotto: velocità, passione, ripartenze, frenesia e lavoro di riconquista del pallone appena lo si è perso. Il calcio di Ancelotti è assai sostanza, dinamicità, pochi punti di riferimento. Carletto non è Jurgen, non gesticola, ma anche a lui piace poter rubar palla e rovesciarsi nell’altra area.
Fonte: Il Mattino