C’è Juve-Napoli, la sfida scudetto si rinnova a distanza di cinque mesi, gli azzurri seguono la capolista a tre punti di distanza e Ancelotti mostra la serenità di sempre.
«Un test importante per capire il nostro momento. Per me è buono, con la Juve avremo ulteriori conferme di ciò oppure ci sarà un piccolo passo indietro. Avrei sperato di arrivarci in questa condizione, stiamo bene anche da un punto di vista fisico e veniamo da buone prove in entrambe le fasi. Non è una partita decisiva ma indicativa per capire le nostre potenzialità».
Allegri ha dato i nomi di 7 titolari, lei?
«La squadra sta bene ed è motivata: più di undici meriterebbero di giocare per i valori dimostrati nelle ultime gare. La formazione? Non vi do nessun nome. Avete avuto tre anni, ora vi dovete rimettere in moto per indovinarla (scherza ndr)».
Cosa significa per lei tornare a Torino, visto che la Juve è stato l’unico neo della sua carriera?
«La Juve fa parte del passato e non lo considero assolutamente un neo. E’ stata un’esperienza negativa solo per i risultati, mi aiutò a crescere e a capire come funziona l’organizzazione di una grande società. Adesso ho eccitazione per questa grande partita ma anche serenità ed è quella che devono avere i calciatori. Saranno tutti motivati e determinati, bisogna fare attenzione che non ci sia un eccesso di nervosismo e di preoccupazione».
Ci vorrebbe la partita perfetta, qual è per lei?
«Ci si può avvicinare alla perfezione preparando delle cose e applicandole ed è quello che cercheremo di fare».
La sfida Ronaldo-Insigne può essere la chiave?
«La sfida è Juve-Napoli, vincerà chi gioca meglio. Per Ronaldo nutro un’infinita riconoscenza al di là dei gol che ha fatto a Madrid e che ci hanno dato la possibilità di vincere la Champions ma anche per le sue qualità umane e professionali: è un valore aggiunto per il campionato italiano, per me meriterebbe di vincere sempre il Pallone d’Oro. Lorenzo era un grandissimo calciatore già prima di me: sta giocando in una posizione diversa e questo ci sta dando dei vantaggi sia dal punto di vista offensivo che difensivo».
Il suo giudizio su Allegri?
«Con Allegri c’è stima reciproca: è un grande allenatore esperto e pratico che riesce a tirare fuori il meglio dai suoi calciatori».
Firmerebbe per un pari?
«Non l’ho mai fatto in vita mia e vado avanti su questa linea. Pensiamo a fare una partita intensa come le ultime due: cercheremo di ripeterci ma aumenteranno le difficoltà perché giochiamo contro una grandissima squadra e saremo sottoposti a una difesa più attenta. I miei calciatori hanno mostrato grande autocritica per superare le difficoltà e le cose sono migliorate in fretta».
Allegri ha detto che ha vinto troppo e spera che possa fermarsi?
«Non sono qua per pettinare le bambole, mi piacerebbe portare a casa qualcosa in questa stagione e qui ci sono tutte le condizioni per farlo: una società organizzata, una rosa di qualità e l’entusiasmo di un’intera città. Questa è una partita che vale solo 3 punti ma servirà a mostrare a noi stessi che vogliamo essere competitivi in tutte le competizioni. Ma è chiaro che una vittoria ci darebbe entusiasmo perché la squadra è giovane».
La designazione di Banti e il Var in Champions: che ne pensa?
«Nessun problema con la designazione. Sul Var alcune cose vanno ancora messe a posto ma spero arrivi presto anche in Champions, prima del 2020».
La differenza tra Ospina e Karnezis, come sta Mertens?
«Sono migliorati molto e mi danno la stessa garanzia, per questo li ho alternati e aspettiamo con pazienza il ritorno di Meret. Mertens sta bene e con il Torino è stata la chiave del successo».
Fonte: Il Mattino