Cominciamo dalla fine. Dagli ultimi giorni della sessione estiva, quando tutti al Napoli si attendevano un colpo da novanta per il reparto avanzato. I tifosi chiedevano di rinforzare l’attacco, che invece è stato sfoltito di una pedina su cui Carlo Ancelotti paresse credere abbastanza. Ma, in virtù dei fatti, non era evidentemente così. Ma Roberto Inglese è per il Parma come un diamante. Quasi un lusso, per quello che sembrava dovesse essere il suo destino. Dici bomber di provincia e pensi a lui. Dodici le reti al Chievo lo scorso anno, già due in questo inizio di stagione, con un assist decisivo ed il solito lavoro fondamentale per l’intera squadra. Prima c’era stato l’affare-Ciciretti. L’esterno destro su cui il Napoli ha puntato per il futuro. In prestito al Parma lo scorso anno (dal Benevento), quest’estate è arrivato ai piedi del Vesuvio a parametro zero e tenuto ancora con la stessa formula in Emilia. Per ora è ai box per un problema fisico, ma ha tutte le potenzialità per sfondare in una realtà come quella ducale.
Tutti a titolo temporaneo, i napoletani di Parma. A tutti gli effetti napoletano, per proprietà del cartellino e origini, è Luigi Sepe. Avrebbe voluto una chance in azzurro, qualcuno era convinto che potesse essere anche un dignitoso numero uno per il Napoli. Ma il club ha deciso di mandarlo a giocare per dimostrarle prima queste
potenzialità. Per ora, salvo qualche piccolo svarione, sta convincendo e s’è già preso gli applausi dei suoi nuovi tifosi. Così come Alberto Grassi, l’uomo dell’ordine, degli inserimenti e della scaltrezza in mediana. Il Parma per il prestito suo e quello di Inglese ha sborsato sette milioni, una cifra non da poco considerando la formula e
soprattutto lo status attuale della società gialloblù. Tante trattative, tanti affari, tanti ricordi che tengono ben strette Napoli e Parma. Questa sera al San Paolo, però, per novanta minuti, saranno obbligati a dimenticare tutto il passato. Fonte: Il Roma