Quasi a sorpresa, quando si annunciano le formazioni, si apprende dell’esordio in maglia azzurra di Fabian Ruiz che insieme ad Allan e Zielinski va a completare il centrocampo azzurro a Belgrado:
6 ALLAN
Quando perde palla lui, quasi sempre gli altri ripartono veloci, perché poi non ci sono altre dighe tra il brasiliano e i due centrali. A volte porta troppo palla, ma filtra come sempre facendo sempre tanta legna, con Jovicic che dà l’impressione spesso di non sapere neppure dove andarlo a cercare in mezzo al campo.
Quando perde palla lui, quasi sempre gli altri ripartono veloci, perché poi non ci sono altre dighe tra il brasiliano e i due centrali. A volte porta troppo palla, ma filtra come sempre facendo sempre tanta legna, con Jovicic che dà l’impressione spesso di non sapere neppure dove andarlo a cercare in mezzo al campo.
6 FABIAN RUIZ
Si ritrova addosso Causic, lo incrocia senza soffrirne il fisico: gestisce un numero notevole di palloni ma bada molto alla sostanza: resta piantato davanti alla linea difensiva con compiti di tenere in equilibrio i due reparti. Deputato a muovere il pallone, lo fa con razionalità. Meglio nel 4-4-2 che nel 4-2-3-1.7 ZIELINSKI
La verticalizzazione con cui libera Milik (28′) è di tipica di quelli che nel dna hanno la fantasia. Da esterno brilla, ha una enorme applicazioni nelle due fasi, bravo nel dinamismo. Sempre ben piantato nelle sue zolle, difficile per Jovicic scavalcarlo. Alza il pressing e fa reparto . Una pecca: quel controllo lanciato in porta (al 57′)
Si ritrova addosso Causic, lo incrocia senza soffrirne il fisico: gestisce un numero notevole di palloni ma bada molto alla sostanza: resta piantato davanti alla linea difensiva con compiti di tenere in equilibrio i due reparti. Deputato a muovere il pallone, lo fa con razionalità. Meglio nel 4-4-2 che nel 4-2-3-1.7 ZIELINSKI
La verticalizzazione con cui libera Milik (28′) è di tipica di quelli che nel dna hanno la fantasia. Da esterno brilla, ha una enorme applicazioni nelle due fasi, bravo nel dinamismo. Sempre ben piantato nelle sue zolle, difficile per Jovicic scavalcarlo. Alza il pressing e fa reparto . Una pecca: quel controllo lanciato in porta (al 57′)