Riccardo Muni – “Un’inutile lotta! Braccio di ferro pericoloso”
Nella settimana della sfida contro quella Fiorentina che mise la parola fine al nostro sogno nel cuore, Aurelio De Laurentiis non ha saputo fare niente di meglio che aizzare la piazza napoletana con stucchevoli provocazioni. La guerra fratricida nei confronti del comune di Napoli è qualcosa di inaccettabile e controproducente. Mai in passato, squadra cittadina ed istituzioni si erano trovate in situazioni di conflitto, remando viceversa nella stessa direzione. Il Napoli è patrimonio della città e chi lo possiede dovrebbe trovare dialogo con le istituzioni locali e soluzioni per il bene comune.
Tra DeLa e DeMa, invece, è in corso un braccio di ferro pericoloso. L’intenzione di far disputare le gare casalinghe di Champions al San Nicola di Bari non è stata accolta favorevolmente da nessuna delle parti in causa. Sono soprattutto i tifosi ad aver accusato il colpo: quelli partenopei costretti a trasferte di non pochi chilometri per liberare il proprio famigerato urlo europeo e quelli pugliesi che si vedono invadere casa propria. Qualcuno spieghi ad Aurelio De Laurentiis che possedere due squadre non autorizza a strane ed inopportune commistioni. Due squadre che potrebbero diventare addirittura tre, poiché lo scatenato produttore cinematografico sembrerebbe intenzionato ad acquistare l’Hajduk di Spalato. Troppa carne sul fuoco rischia di bruciarsi, recita un vecchio adagio e, più che mai, queste parole tornano di grande attualità in casa Napoli. Che siano di monito per il patron azzurro prima che qualche azzardo di troppo finisca con rompere il giocattolo. Napoli-Fiorentina rischia di segnare il record negativo di presenze sugli spalti, proprio nel momento in cui la squadra di Carlo Ancelotti avrebbe più bisogno del suo dodicesimo uomo in campo, per lavare l’onda della sconfitta rimediata a Genova e quella subita a Firenze in primavera scorsa. Due sconfitte per 3 a 0, entrambe molto dolorose che i ragazzi in maglia azzurra dovranno cancellare sabato pomeriggio. Intanto, il sarrismo è diventato ufficialmente un neologismo che potrà essere usato senza fare appello a licenze grammaticali particolari. Poiché è nel triennio napoletano che il sarrismo si è evoluto perfezionandosi, ci sia concesso quel pizzico di orgoglio che riempie la vita.
Riccardo Muni