CdS – “E Carletto Ancelotti alzò il sopracciglio”
Il Napoli è l’ottava squadra che Ancelotti allena in Champions League, ma se l’allenatore va indietro con la memoria difficilmente ricorda un girone iniziale così complicato. Tanto per dare un’idea, al suo debutto in Champions col Parma nel 97-98 gli capitarono Borussia Dortmund, Sparta Praga e Galatasaray, impossibile da paragonare al trio di questa edizione, Paris Saint Germain, Liverpool e Stella Rossa.
Si dirà che De Laurentiis ha scelto proprio Carletto perché vuole dare un timbro più internazionale al Napoli, dopo le delusioni di Coppa delle stagioni precedenti, ma questo girone è terribile, soprattutto per la presenza del Liverpool, finalista della scorsa edizione e inserito solo in 3ª fascia. Conoscendo un po’ il modo di pensare di Ancelotti, siamo sicuri che l’avversaria da lui più temuta è proprio quella di Klopp. Crede alla storia e la storia dice che i Reds hanno vinto 5 volte questa Coppa. La cronaca, invece, ricorda che sono i finalisti di Kiev e se non fosse stato per le papere di Karius, chissà come sarebbe finita contro il Real. Carletto lo teme più del Psg, che conosce bene e che, fra tutte le sue squadre, è probabilmente quella che ha amato meno. I parigini sono arrivati in semifinale di Champions solo una volta, nel 94-95, e hanno perso le ultime 3 partite giocate in questa coppa. Insomma, qualche punto a favore degli azzurri c’è.
Il Napoli non potrà rilassarsi contro la Stella Rossa, in quelle due partite ha bisogno di 6 punti senza discussione. Ci vorranno tutta l’esperienza e tutta la forza di Ancelotti, ma servirà pure l’urlo del San Paolo. Il Napoli può conquistare la qualificazione solo con la spinta della sua gente, davanti alla quale non potrà sbagliare partita.