E’ diventato il pupillo di Ancelotti, sorride Seba Luperto
Dalla Primavera fino alla gara col Milan, una crescita costante per il classe '96
Ne è passato di tempo. Da quando quel ragazzino di 17 anni arrivato dal Salento si affacciava al mondo Napoli con la faccia ancora da bambino. Ne è passato di tempo eccome, perché già al suo secondo ritiro azzurro i tifosi in tribuna si chiedevano chi fosse quel piccolo sosia di Albiol. Colpa, o forse merito, della posizione in campo – difensore centrale – e di quella barba scura che ricordava tanto lo stile dello spagnolo. E infatti Sebastiano Luperto è uno che non ha mai smesso di studiare dai big, ma è cresciuto con la schiena dritta, quella di chi sa che prima o poi il suo momento sarebbe arrivato.
IL DESTINO
Il minimo comune denominatore tra passato e presente del 21enne centrale cresciuto nelle giovanili del Napoli è a tinte rossonere: maggio 2015 – con Benitez in panchina – l’esordio assoluto in serie A contro il Milan, agosto 2018 – con Ancelotti – la prima vera gara da protagonista nella vittoria contro il Milan.
LA FAMIGLIA
Tutto con l’umiltà che gli è stata insegnata in famiglia. Una sorella sportiva come lui (ma nell’atletica), un papà mai ossessivo che sabato al San Paolo ha seguito quell’esordio stagionale così dolce e inatteso. La maglia della partita contro il Milan l’ha regalata a lui. Perché in questi anni nessuno ha mai messo pressioni ad un ragazzo che fin da piccolo ha coltivato il sogno di arrivare in serie A senza l’ansia di bruciare le tappe. È anche per questo che nel Napoli si è subito fatto ben volere. Legato più di tutti ad Allan, Hamsik e Insigne, suoi compagni durante i tanti ritiri in Trentino.
IL TOUR
Sempre con vista sul futuro. Perché negli ultimi anni, secondo il Mattino, Sebastiano non è rimasto a guardare che gli altri gli passassero avanti senza far nulla, anzi. Pro Vercelli (2016-17) ed Empoli (2017-18), con tanto di promozione in serie A conquistata da protagonista. Nessuna paura per un inizio un po’ in salita con gestione Vivarini, perché con l’arrivo sulla panchina toscana di Andreazzoli, Luperto si è piazzato al centro della difesa e da lì non si è più schiodato. Un’annata indimenticabile che lo ha portato anche alla conquista di una maglia nell’Under 21 di Di Biagio con la quale spera di disputare il prossimo Europeo in programma in Italia nel 2019. Che potesse andare via da Napoli (rigorosamente in prestito, visto il rinnovo fino al 2023), era un’ipotesi anche quest’anno viste le richieste insistenti da parte di Frosinone ed Empoli. Ma a convincerlo a rimanere ci ha pensato Ancelotti che in ritiro gli ha fatto capire la sua importanza, non solo come centrale, ma anche come terzino sinistro, ruolo in cui è stato impiegato contro il Milan dopo il ko di Mario Rui e magari potrebbe avere un’altra occasione.
LA SEMPLICITÀ
Come ha festeggiato? Facile. Con la sua naturale semplicità. Con la famiglia che ha raggiunto a Lecce sfruttando i due giorni di riposo concessi da Ancelotti. Perché Luperto è così: un divano dove vedere un film di azione e un paio di cuffie nelle quali sparare un po’ di musica.
La Redazione