La contestazione delle curve è stata “il silenzio”. Ai tornelli controlli ancora più serrati

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Copione recitato alla perfezione anche durante il riscaldamento delle due formazioni. In assenza dell’interlocutore, occhi delle due curve puntati soltanto sui protagonisti: volano parolacce verso Gonzalo, applausi convinti e continui per Pepe Reina, che ringrazia i quattro settori dello stadio. E il presidente? Niente da fare, non c’è, il tam-tam veloce trasmette notizie certe, del patròn nemmeno l’ombra. Curve entrambe chiuse nel settore inferiore, la B si riempie prima, c’è un maggiore afflusso anche se ritardato rispetto a quella opposta dove prendono posto gli assessori Sgambati e Borriello: serratissimi controlli all’ingresso dell’impianto hanno rallentato l’afflusso della gente. Operazioni dirette dal questore Antonio De Iesu e da Paolo Esposito, responsabile del commissariato di Fuorigrotta: il lavoro certosino dei poliziotti ha fatto in modo che nei due settori più popolari non facessero capolino striscioni con scritte provocatorie e offensive. Così, alle due curve inizialmente è toccato omaggiarsi simpaticamente e reciprocamente oltre che sottoscrivere il patto del non-tifo: Evviva la curva A, era scritto in curva B, messaggio all’incontrario dall’altra parte. Deluso chi si aspettava un ambiente difficile, caldo, comunque una presa di posizione forte contro la dirigenza azzurra dopo il botta e risposta infuocato dei giorni scorsi. Fonte: Il Mattino

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