I ragazzi di Ancelotti si sbriciolano come una pastiera male amalgamata e fanno davvero una figuraccia. Perché, se è vero che stiamo pur sempre parlando di calcio estivo, di esperimenti, di prove e di tentativi, è altrettanto vero che prendere cinque gol non aiuta. Anzi: una simile batosta, se non viene gestita con saggezza, rischia di compromettere il delicato percorso tracciato in vista dell’esordio in campionato e poi in Champions League. Ancelotti, ingaggiato da De Laurentiis proprio per dare quello spessore internazionale a una squadra che finora aveva incantato soprattutto nel giardino di casa, dovrà schiacciare il tasto «reset», dimenticare in fretta la sconfitta e correggere altrettanto in fretta quei meccanismi che ancora non funzionano. Se si vuole raggiungere un livello internazionale, ciò che è mancato al Napoli di Sarri, non si possono concedere a un avversario come il Liverpool tante occasioni da gol e, in particolare, non si può essere tanto distratti in fase difensiva. D’accordo che il portiere Karnezis ci mette del suo, d’accordo che le energie scarseggiano, d’accordo che Hamsik deve abituarsi al nuovo ruolo, e che Milik ha bisogno di tempo per recuperare dopo due anni tormentati, ma da elementi come Koulibaly e Albiol qualcosa di più è lecito aspettarsi. Ancelotti saprà come gestire il momentaccio ricordando che il proverbio recita: «Chi va piano, va sano e va lontano». A patto, ovviamente, che la lentezza non diventi immobilità.
Fonte: gasport