Ci sono situazioni analoghe a quelle del Collana in altre parti d’Italia, ma ciò non mitiga le amarezze. E mentre le querelle istituzionali finiscono sui banchi dei tribunali l’impianto muore. Dino Zoff il Collana lo conosce eccome.
Zoff, qual è il suo ricordo dello stadio Collana? «Il nostro stadio era il San Paolo, ma l’impianto del Vomero lo ricordo perfettamente. Svolgevamo partite amichevoli e qualche allenamento. Ho tanti bei ricordi perché c’era tanta passione durante i nostri allenamenti»
Ha visto le fotografie di come è ridotto lo stadio? «Non sono a conoscenza di come stiano esattamente le cose ma sapere che un impianto sportivo è messo così male è un dolore. Personalmente penso a quando ci allenavamo con Chinaglia e Wilson. Eravamo amici ed era divertente ritrovarci anche se solo per un allenamento. Si scherzava sulle rispettive squadre e c’era interesse sulle carriere reciproche».
Il suo rapporto con il Vomero? «Lo conosco molto bene. Nel mio primo anno di permanenza a Napoli abitavo proprio al Vomero e quindi ero vicinissimo al Collana. Mi trovavo molto bene. La gente, le strade, molto bello davvero».
Che effetto le fa sapere che il Collana si trova in quelle condizioni? «Fa male al cuore, ma guardi che anche qui a Roma la situazione non è tanto differente, basti pensare allo stadio Flaminio Ci passo tutti i giorni perché non abito molto lontano ma vedere uno stadio in quelle condizioni, dove è stata fatta la storia dello sport italiano, non può fare certo bene. E’ un colpo al cuore, davvero tanta tristezza».
Come se ne esce? «Non lo so, perché non posso entrare nello specifico perché non conosco bene le cose, ma da osservatore esterno penso che bisogna trovare il modo per parlarsi. Bisogna che si trovi una via di uscita tra i soggetti interessati, istituzioni e non, altrimenti muore lo sport e soprattutto si fa un danno alla comunità sportiva».
Lei conosce il Mario Argento? «È il palazzetto dove giocava la Partenope».
Lo frequentava? «Non proprio, ma so che lì hanno vinto anche titoli».
Lo stato del Mario Argento è peggiore rispetto a quello del Collana, è completamente abbandonato, un rudere. «Non mi dica. Un vero e proprio disastro allora. Spero che veramente se ne venga fuori al più presto».
Fonte: Il Mattino