Carlo Ancelotti sposta gli equilibri. Anche a livello mediatico: in questi giorni, a seguirne il lavoro, a Dimaro è piombata una giornalista dell’Equipe, prestigiosissima testata francese mai sbarcata da queste parti, neanche per Benitez, stando a quando raccontano i responsabili dell’ufficio stampa della Val di Sole. Chiara l’antifona? Carletto è un mito. Ed è anche la garanzia della gente: tutti, quando parlano di campionato e mercato, Champions e obiettivi, non fanno altro che sottolineare la fiducia nei confronti del tecnico. Una sorta di assicurazione sul pathos dei tifosi. Tifosi a quali lui si dedica appena può: foto, autografi e una parola gentile appena c’è l’occasione buona. E magari qualche amarcord, come quello che un paio di giorni fa gli ha fatto vivere il signor Erminio Ragucci, tifoso originario di Cervinara che vive da anni al Nord: nel 1989, a Busto Garolfo, fu l’arbitro dell’amichevole Bustese-Milan 0-9. E il numero 8 rossonero era Ancelotti: che ricordava tutto. Fonte: CdS