Presentiamo Alex Meret, tra i pali ricorda Handanovic
Cinque consonanti, quattro vocali: Alex Meret, cognome dal suono finale che fa la mano quando schiaffeggia il pallone, nella tradizione friulana dei portieri che finiscono in consonante, tra Zoff e Scuffet ci sta Meret. Un idolo: Buffon. «Cerco di assomigliargli in tutto». Lo stile: sobrio, essenziale, mai il ragazzo si tufferà per la parata da poster. Tra i pali ricorda Handanovic. Un buon portiere lo vedi dal piazzamento, il resto è posa. A 21 anni Alex ha già una tecnica da fare invidia a colleghi più rodati, l’esperienza non gli fa difetto: un campionato di B, poco più di 10 presenze in A. Prandelli – quando Meret stava nell’Under 17 – lo metteva tra i pali quando doveva allenare i suoi attaccanti, Conte quand’era ct azzurro lo chiamò per uno stage, Ventura pure. La Nazionale è nel suo destino. Ama gli scacchi, tifa Juve, apprezza il silenzio, si esibisce nelle uscite alte, con il ginocchio piegato come si deve. Il preparatore dei portieri della Spal, Cristiano Scalabrelli, l’ha fotografato così: «E’ spavaldo. Ha una grande rapidità di gambe, derivata anche dalla sua notevole struttura. Ha buone qualità anche con i piedi».
Fonte: CdS