Il Napoli starà lavorando sotto traccia. Si spera. In superficie non si vede nulla e il ruolo del portiere è sempre più vuoto. L’addio di Reina si conosceva da inizio anno. Il Napoli si è mosso tardi e male. Conferma Sepe e, per il resto, gira a vuoto. Un portiere titolare, di sicuro affidamento, resta
nelle fantasie dei giornali. Rui Patricio, Leno, Perin, Sirigu, Areola.Il Napoli non ne prende uno. Niente portiere, resta il citofono. Non c’è l’effetto-Ancelotti. Perché Ancelotti non è Benitez e non sarà Sarri. Benitez attrasse Higuaìn, Reina, Albiol Callejon, scoprì Koulibaly. Ancelotti non attrae nessuno dopo le bufale su Benzema e Vidal. E Ancelotti non sarà Sarri. Gestore di uomini più che allenatore, questa è stata la virtù di Ancelotti nelle grandi squadre e con i grandi giocatori che ha avuto a disposizione. Ha detto che comincerà “da Sarri”. Non si vede come. Il gioco di Sarri non si vedrà più e il modulo di gioco sarà diverso. Ancelotti ama il 4-2-3-1 che porrà molti problemi, più di tutti l’utilizzo di Callejon e Mertens. Se Milik sarà il centravanti, è ipotizzabile che i tre alle sue spalle possano essere Verdi, Zielinski e Insigne. E nel 4-2-3-1 tocca trovare il compagno di Allan a centrocampo. Si parla di Badelj. Il problema maggiore è che a centrocampo mancherà il playmaker se Jorginho va via e Hamsik pensa alla Cina. Per il Napoli sarà una stagione delicata. Le squadre di vertice si stanno rafforzando. L’ennesima qualificazione in Champions potrebbe risultare un problema con più concorrenti per l’alta classifica. Con la Juventus fuori concorso, Roma e Inter non rimarranno più lontane e la Lazio ha solide ambizioni.Per i quattro posti Champions del prossimo campionato sarà lotta dura. Le speranze (poche) sono riposte in De Laurentiis che ha avuto sempre qualche colpo di genio, ma Ancelotti rischia di essere il parafulmine di una annata che si annuncia complicata specie se il ruolo del portiere non dovesse trovare una soluzione soddisfacente. Il Napoli ha un tesoretto da spendere, ma non sarà un calciomercato facile. E i 91 punti conquistati da Sarri appaiono irraggiungibili. Sarà un handicap per Ancelotti e si presterà a più di una polemica sulla svolta azzurra. Sarri era convinto che il ciclo dei tre anni fosse giunto a conclusione e che la squadra (spremuta e delusa) andava rafforzata pesantemente, da qui le incertezze del tecnico che hanno fatto dire a De Laurentiis “il tempo è scaduto”. La verità è che era scaduto il rapporto del presidente con l’allenatore dal momento che la “grande bellezza” non aveva portato alcun titolo. De Laurentiis non ha creduto più alla “grande bellezza”. Da qui la scelta di un tecnico di lungo corso e grande esperienza. Ma, senza giocatori adeguati, Ancelotti potrà fare poco. Si attendono colpi di coda mentre pare che lo spogliatoio azzurro sia piuttosto incerto. Cambieranno visione di gioco e metodi di allenamento. Lo scudetto è stato un sogno naufragato a Firenze. Diventa una chimera ora che si comincia tutto daccapo. Perché non sarà più il Napoli di Sarri ad andare in campo e il Napoli di Ancelotti per il momento è una squadra confusa con la porta aperta.