Ancelotti non vuole “turbare” i bilanci economici di De Laurentiis
Ancelotti non è arrivato per «turbare» il rigido equilibrio economico del club, anzi. Ritiene che si debba partire dalla piena valorizzazione delle cosiddette seconde linee e durante il ritiro di Dimaro ci sarà un occhio attento su tutti, anche sul francesino Ounas, che è costato dieci milioni e ha giocato tredici spezzoni di partite in questa stagione: un talento che era piaciuto alla Roma e che evidentemente anche gli osservatori del Bayern, l’ultimo club allenato da Ancelotti, avevano seguito.
Più che chiedere garanzie sulle operazioni di mercato, dunque, Ancelotti ne avrebbe date a De Laurentiis. Non ritiene che la squadra, tre volte qualificata alla Champions League con Sarri in panchina, debba essere rifondata ed è convinto che ci siano gli uomini per effettuare una reale rotazione e fronteggiare le tre competizioni. L’aspetto tattico è importante, ha un peso nell’impostazione del lavoro, perché il tecnico non è rigido sullo schema. Il 4-3-2-1, l’albero di Natale che irritò Berlusconi ai tempi del Milan, non è l’unico perché il 4-3-3 è una valida alternativa: la grandezza di un allenatore è anche nell’adattamento al materiale a disposizione e alle situazioni contingenti. Se servissero innesti, il club non si tirerebbe indietro, anche mettendo a segno operazioni di alto livello: non è casuale che si parli di Benzema, protagonista del trionfo Champions del Real, per completare il reparto offensivo in caso di divorzio di Mertens, che può liberarsi attraverso il pagamento della clausola.
Fonte: Il Mattino