La notizia – Il San Paolo sarà pronto prima del Campionato
Inizio lavori al San Paolo: 8 giugno
Quando il gioco delle parti si spinge sino ad una perdurante (ed estenuante) inconcludenza, urgerebbe una risoluta ed energica virata per provare a rimettere le cose a posto. Possibilmente nel minor tempo e modo possibili. E sì, perché mentre l’epoca delle scaramucce, dei rimpalli e rinfacci, delle minacce di querele fra Comune e Napoli calcio, sembra non avere mai fine, c’è d’altro canto un San Paolo che continua a languire. Meno male, però, che esistono i tifosi, gli stessi che (nonostante tutto) sono riusciti a “suturare”, con la loro costante e compatta presenza, le tante crepe derivanti dall’incuria e dall’ineluttabile incedere del tempo.
IL SOSTEGNO. Resta comunque la ben marcata sensazione del protrarsi d’una “guerra” senza esclusione di colpi fra le due parti in causa. Alle quali, di recente, se n’è aggiunta una terza: la Regione. Quella che potrebbe assurgere (finalmente) al ruolo di risolutore dell’interminabile querelle, favorendo quegli interventi oramai non più prorogabili. A cominciare dalla pista di atletica (in ottica Universiadi), continuando con l’illuminazione, i seggiolini, le balaustre e, dulcis in fundo, i servizi. Solo una parte, dunque, di una lunga lista. Ebbene, quei venti milioni indispensabili per (almeno) procedere ai ritocchi mirati, non sarebbero più nella disponibilità del Comune (tramite il Credito Sportivo), ma alla fine arriveranno dalla Regione, organizzatrice delle prossime Universiadi napoletane (3-14 luglio 2019).
PRONTO SOCCORSO. «Le Universiadi a Napoli partono da un’idea della Regione Campania, e noi siamo favorevoli a dare una mano, intervenendo anche sul San Paolo – ha dichiarato il governatore De Luca – gli investimenti per la manifestazione, da parte nostra, ammontano a 170 milioni, cui andranno ad aggiungersi i 100 provenienti dal governo e che noi metteremo sul piatto, per un totale di 270 milioni. Ci saranno tanti impianti da rigenerare, oltre allo stadio di Fuorigrotta, per il quale avevamo già destinato i primi cinque milioni e, di recente, altri venti dopo l’incontro con De Laurentiis (il Napoli s’è schierato apertamente con la Regione, ndr). Quelli che in effetti avrebbe dovuto assegnare il Credito Sportivo».
I DUBBI. Ce ne sono, e di pressanti. Il primo: si riuscirà a fare il tutto presto e bene, al di là dei presunti meriti e demeriti ed oltre ogni proclama? Ma, soprattutto: si eviteranno le paventate chiusure e menomazioni di settori destinati al pubblico nel corso di tali lavori? Sempre secondo il governatore e di concerto con gli stessi organi comunali, sarà fatto tutto il possibile affinché la parte preponderante degli interventi venga sviluppata a partire dall’indomani del concerto per Pino Daniele (7 giugno) sino a metà agosto, poi il resto l’anno prossimo, nei mesi precedenti le Universiadi. Ed auspicabilmente in misura molto minore durante lo svolgersi della stagione calcistica, concordando un apposito cronoprogramma con il Napoli (si attendono intanto i vincitori delle gare d’appalto). Scongiurato quindi (a quanto pare…) l’interdizione di ampie porzioni dello stadio durante i periodi caldi: quelli del campionato, certo, ma anche quelli d’una Champions dal fascino inimitabile. Confidando sempre nella buona volontà e disponibilità degli eterni “duellanti” in campo.
Fonte: CdS