De Laurentiis: “Mi servono 100 ettari di terreno”. In platea ignora De Magistris
Aurelio De Laurentiis lancia la campagna dei tre mesi dal palco del teatro di corte di Palazzo Reale in occasione del 19esimo convegno dei Giovani imprenditori edili Ance.
«Io non posso fare la figura del pezzente in Europa. Quando il Manchester City o il Real Madrid vengono qui posso offrire loro una cena da sogno ma è solo fumo negli occhi. E allora sono andato da De Luca perché è la Regione che mette i soldi per lo stadio San Paolo e gli ho detto: Capiamo cosa fare». Tre mesi «durante i quali ho rinunciato a partire per Los Angeles per mettermi a disposizione e seguire tutto l’iter e vediamo cosa si riesce a fare». De Laurentiis è sceso in campo non appena si è parlato di lavori al San Paolo in ottica Universiadi. Subito dopo le prime notizie «ho chiamato il Commissario Latella e il presidente dell’Anac Cantone dicendo: «C’è un anno di ritardo, ma come pensate di risolvere il problema di spendere 270 milioni in pochi mesi? Considerando che esiste già un codice che allunga i tempi? Che volete fare, mi volete aprire i cantieri mentre io devo fare per il terzo anno di seguito la Champions? Ho lamentato a De Luca questa cosa l’altro giorno e De Luca ha scritto una lettera dicendo: si fa un comitato nuovo dove ci sarà il Comune di Napoli, la Latella e De Laurentiis». Il presidente del Napoli vuole lavorare per lo stadio del futuro. Che non sarà comunque il San Paolo al termine dei lavori finanziati per 25 milioni dalla Regione Campania nell’ambito della riqualificazione delle Universiadi: «Ho dato mandato – dice De Laurentiis di trovare 100 ettari da un lato per costruire la casa del Napoli con 12 campi per il vivaio e diecimila ragazzi coinvolti. Per tutelare il territorio e non mandare in giro i ragazzi». Il suo sogno è uno stadio «Da trentamila posti, senza i seggiolini perché bisogna star comodi e schermi 100 per 50 per rivedere la moviola, un terreno di gioco che a comando slitta verso l’esterno per far venir fuori un pavimento per i concerti e il tetto copribile per permettere gli spettacoli anche d’inverno. Questa è la mia idea di investimento». L’attuale legge per la costruzione degli impianti è inapplicabile. «L’ha fatta Nardella, napoletano, che ora è sindaco di Firenze, e non porterà nessun stadio alla riqualificazione». «Se dovessi fare uno stadio con quella legge mi rifiuterei». Con il Comune i rapporti sono tesi, tesissimi, neanche uno sguardo, né la stretta di mano d’ordinanza nella platea del teatro di corte. De Magistris nella fila a sinistra.
Fonte: Il Mattino