Nando De Napoli: «C’è un giocatore che vedrei bene nel Napoli. I tifosi devono festeggiare ma non sempre»

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Nando De Napoli a ventinove anni dalla conquista della Coppa Uefa, ieri: un giorno 
speciale, ricordando il 3-3 di Stoccarda, il match di ritorno (al San > Paolo il Napoli vinse 2-1) che consacrò la squadra di Bianchi e Maradona, il trionfo nel bel mezzo di due scudetti (1987 e 1990), nel > ventre di un’era magica, di sogni e vittorie, indimenticabile. Fu una notte lunghissima, il 17 maggio 1989, e lo ricorda con piacere anche  Nando De Napoli, autore di un autogol, errore che non eclissò la gioia di esserci:

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«Ho avuto la fortuna di vincere anche due scudetti con il Napoli, furono anni d’oro che i tifosi ricordano con piacere ancora oggi», ammette l’ex centrocampista azzurro, oggi 54 anni, che nel rivivere quei momenti fotografa l’attualità, paragona le due squadre e spera che «Sarri possa restare e diventare un allenatore vincente a Napoli».

Prima la Coppa Uefa del 1989: oltre l’autogol….«È un ricordo bellissimo, per la partita e per la festa al nostro rientro. A Capodichino c’era tantissima gente che ci aveva aspettato per celebrare il trionfo insieme».
 
È una scena che ricorda la notte tra il 22 e il 23 aprile, dopo la vittoria del Napoli a Torino, quella criticata dai calciatori della Juve?«Ma i tifosi è giusto che festeggino sempre, non per forza per la conquista di un trofeo. In quel caso, però, ci sono stati troppi festeggiamenti da parte dei calciatori. Noi lo facemmo solo alla fine. Bianchi ci diceva sempre: “Se volete festeggiare non fatevi vedere, andate fuori”. Napoli è una città che ti trasporta».

Lo scudetto è un rimpianto?«Lo è perché la Juventus di quest’anno non era imbattibile. Da tifoso sono molto dispiaciuto. Sarri ha ragione quando spiega le difficoltà di Firenze dopo la vittoria della Juve contro l’Inter, ma anche in dieci, contro la Fiorentina, il Napoli aveva l’obbligo di giocarsela fino alla fine. Oltre le polemiche, è questa la più grande differenza con la Juve: loro non mollano mai, hanno una mentalità vincente».
 
Sarri resta o va via?«Spero possa restare e diventare un allenatore vincente alla guida del Napoli. Ha fatto benissimo, il suo è un calcio splendido. Merita solo di trionfare».
 
Per De Laurentiis anche le coppe sono importanti....«Ma infatti non vanno trascurate, sono partite importanti che ti fanno crescere. Com’è che si dice? Vincere aiuta a vincere: è proprio così. Sarri deve ruotare la rosa e sfruttarla al massimo per puntare a tutte le competizioni ».
 
Capitolo mercato: c’è un giocatore che ti fa impazzire, che vedresti bene al Napoli?
«Ultimamente mi ha stupito Politano del Sassuolo, che il Napoli aveva già cercato a gennaio. È un ragazzo serio, oltre ad essere un ottimo esterno, che sta crescendo tanto. Mi piace».

Fonte: Il Roma


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