Se Sarri rifiutasse l’offerta di rinnovo, De Laurentiis deciderà come procedere: il patron potrebbe pur sempre invocare la liberatoria da 8 milioni di euro. A mediare tra i due ancora una volta il ds Giuntoli. Domenica al San Paolo De Laurentiis è stato contestato, ma non ha vissuto ciò con sorpresa. Non è sorpreso, perché secondo lui la ragione del dissenso non è legata alla gestione del Napoli o agli scontri con Sarri ma alla chiusura netta dei rapporti con gli ultrà da quando lui è alla guida del club, ovvero dal 2004.
Anche nel corso di una audizione alla commissione parlamentare Antimafia, a giugno scorso, è emersa chiaramente la rottura, netta, con le frange del tifo organizzato da parte di De Laurentiis e del Napoli. «Non abbiamo mai avuto rapporti con loro», ammise il patron nell’ambito dei lavori della Commissione nati in seguito all’inchiesta Alto Piemonte della Procura di Torino che ha sancito, in primo grado, l’esistenza dei rapporti di un gruppo di dirigenti juventini con la curva bianconera infiltrata da componenti della Ndrangheta piemontese.
Fonte: Il Mattino