Sarri ha una prigione dorata

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Se nessuno si fa avanti il trainer toscano non vuole farsi prendere dalla fretta. Anzi, è pronto a giocare una complicatissima partita a scacchi con ADL, ormai divenuto suo esplicito avversario. Il presidente gli chiede di rinnovare in fretta? Lui non ci pensa nemmeno. Sa bene che quel contratto da 1,4 milioni netti sino al 2021 può diventare una prigione dorata, se entro fine mese non arriva un patron qualsiasi a liberarlo pagando la fatidica clausola. In queste settimane di silenzio Sarri e il suo amico legale, Alessandro Pellegrini, hanno concertato una linea che prevede passi importanti. Piuttosto che esporsi ai rischi di polemiche striscianti l’allenatore è disposto a dimettersi e a rinunciare alle offerte del numero uno azzurro, da tempo orientato a riconoscergli un aumento pur di trattenerlo. Fonte: gasport

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