Doppio ex Schwoch: “Il Napoli? Senza scudetto verrà dimenticato”
Schwoch, doppio ex della sfida col Toro, è dispiaciuto per la frenata azzurra: «Sarebbe un peccato non vincere». Ne parla ai microfoni del Roma
«Il Napoli ha disputato un campionato stupendo, ma senza scudetto c’è il rischio che questa squadra, tra cinque o sei anni, possa essere dimenticata. Sarebbe un peccato…».
L’ex attaccante di Napoli e Torino, Stefan Schwoch, il principe del gol nella stagione 1999/2000, artefice della promozione in Serie A con Novellino, fotografa l’attualità del Napoli con il rimpianto per l’inaspettato epilogo. Lo scudetto, che era un sogno, più che un obiettivo, è quasi definitivamente sfumato nell’ultimo turno:
«Il Napoli è crollato a Firenze, ma non era facile reagire dopo il peso della vittoria della Juventus contro l’Inter».
Si riferisce agli errori arbitrali?«Non solo. Pjanic andava espulso e l’errore di Orsato è evidente, ma
l’Inter non può subire due gol in tre minuti, anche se in inferiorità numerica. La partita l’ha persa soprattutto la squadra di Spalletti nel finale».
Cosa resta del campionato del Napoli?
«L’idea comune che abbiamo vissuto, da tifosi, una stagione stupenda. Il Napoli ha mostrato un gioco splendido, il migliore in Italia, ma senza scudetto c’è il rischio che questa squadra, tra cinque o sei anni, possa essere dimenticata. Sarebbe un peccato… ».
Quale futuro per Sarri?
«Secondo me andrà via. Vuole vincere e dunque vuole avere garanzie tecniche, in più si aspetta un aumento di stipendio e lo merita, per quanto dimostrato a Napoli».
Si parla di Premier League.… «Non so dove andrà, ma so che per un allenatore confrontarsi con altri campionati, specialmente quello inglese, è sempre molto stimolante».
Si aspettava di più dal Torino di Mazzarri? «Probabilmente sì, ma per un allenatore non è mai facile subentrare e far subito bene. Magari lui aveva determinate idee, ma poi si è adeguato ai giocatori che aveva in organico. In più non è riuscito a godersi il vero Belotti…».
A proposito di Belotti: è ancora un attaccante da “cento milioni” come la scorsa estate? «Parto da una premessa: è stato un errore madornale non cederlo. A quelle cifre tutti partono, tranne Messi o Ronaldo. Ora le sue quotazioni sono scese dato che il suo campionato è stato al di sotto delle aspettative».
È un attaccante da Napoli? «È una punta che, se sta bene fisicamente, arriva a segnare facilmente 15-20 a campionato, dunque sì, è da Napoli. In più è un tipo generoso, corre per tutti i novanta minuti, aiuta la squadra. Non si risparmia mai».
Rispetto ad un anno fa, Mertens è cedibile? «Probabilmente sì, poi dipende sempre dalle offerte. In questi anni ha fatto benissimo, non mi aspettavo esplodesse da prima punta, ha segnato gol impressionanti. Ma il Mertens “normale” è quello attuale. Quello dello scorso anno ha fatto qualcosa di straordinario, come tutto il reparto offensivo. Lo confermano i numeri».