Cesari sul Var: “Ora che possano gli allenatori chiedere la verifica!”

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Cesari, il bilancio dopo la prima stagione di VAR on line?
«Il mio bilancio è assolutamente positivo, sono sempre stato favorevole a questa novità, i benefici sono sotto gli occhi di tutti».
La criticità che secondo lei è emersa più di altre in questo primo periodo?
«Sulla base della mia esperienza, da arbitro in campo prima e poi da commentatore in tv, credo che gli arbitri abbiamo dovuto sopportare uno stress diverso rispetto a quello che c’era fino allo scorso anno. Prima “fischiavi” e non avevi riscontri, adesso ogni tua decisione ha immagini e telecamere che possono confermare e smentire il tuo operato».
Gli errori ci sono stati comunque, però.
«E’ normale, non si arriverà mai alla perfezione, ma credo che sia la strada giusta per raggiungere una nuova eccellenza. Molti casi, in questa stagione, sono arrivati anche perché il protocollo non ha aiutato, ma bisognava attenersi alle regole stabilite dall’Ifab per capire dove migliorare».
Facendo un bilancio: sorpreso, si aspettava di più?
«Mi aspettavo quello che è stato. Quando ho smesso da arbitrare ed ho cominciato a “studiare” questo nuovo modo di guardare gli arbitri, ovvero stare dietro alla moviola, ho scoperto un mondo nuovo, il mio insegnate è stato Matteo Dotto e da lui ho imparato molto. Ho avuto bisogno di tempo per scoprire i “segreti” che possono darti le immagini».
Ora si apre una seconda fase.
«Seconda fase delicatissima, perché sarà quella della revisione, delle migliorie».
In cosa dovrebbe cambiare, il VAR, per raggiungere quell’eccellenza di cui parlava?
«Ci sono aspetti che devono essere rivisti. Ad esempio, definire cosa si intende per “chiaro errore”, troppo soggettivo come concetto. Dare la possibilità agli allenatori di “chiamare” il VAR, una o due volte a partita. Permettere all’arbitro che è al video di entrare anche in caso di “secondo giallo”. Chi si è macchiato di un’infrazione che non merita di rimanere in campo, deve essere allontanato». Fonte: CdS

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