Il punto della situazione – di R. Muni: “La vergogna tricolore”
A Firenze è calato il sipario sul campionato che, a meno di autentici miracoli, si confermerà sulle maglie senza colore della Juve. Fare analisi della partita è inutile: la Fiorentina ha avuto il solo merito (…leggasi fortuna…) di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Era solo una questione di risultato ma l’esito della partita era scontato fin dall’inizio. Molto si è già scritto e detto, molto ancora verrà ripetuto nei prossimi giorni perché una sola cosa è sicura: il settimo scudetto consecutivo vinto dalla Juventus sarà per sempre macchiato dall’imbroglio, dall’illecito e da mille veleni. Gli errori arbitrali, qualcuno in malafede, dice che sono alibi per i perdenti. Niente di più inappropriato, anzi direi che questa affermazione rappresenta solo un modo per cercare di ripulire quello che è sporco. D’altronde, chi ha patteggiato la retrocessione in serie B, per evitare una pena più severa credo che non abbia alcun titolo e nessuna credibilità per parlare. Tacciano almeno e festeggino l’ennesimo scudetto vinto con l’aiuto della classe arbitrale…mezz’ora, un’ora chissà, resta l’enorme squallore di tutto quanto. Chi pensa che la vergogna tricolore sia questa, si sbaglia purtroppo. A Firenze hanno inscenato una vergognosa pantomima di stampo razzista. Dalle scritte apparse sui muri, ai soliti cori beceri e razzisti, fino alle offese a San Gennaro (…quando si dice che la mamma degli imbecilli è sempre incinta…) ed alla aggressione da parte di un giornalista locale a suoi colleghi partenopei. Facessero pace con i propri pensieri, visto che professano una antijuventinità smentita, di fatto, domenica scorsa. Capissero i motivi di tanto livore nei confronti di e del Napoli. Tifoseria squallida di una squadra mediocre, cittadini di una città piccola, provinciale e senza alcun futuro. Tifoseria abbrutita da anni di anonimato e di frustrazioni. Gente razzista travestita da signori, avvolta in abiti confezionati con ipocrisia e falsità. Tuttavia Firenze, la Toscana e le loro istituzioni fanno della lotta al razzismo la loro ragione di essere (…e meno male!…): sembra strano il silenzio assoluto. Napoli pretende una presa di posizione netta e decisa, come fatto in altre circostanze, oltre che le pubbliche scuse di Fiorentina e istituzioni locali. Viceversa aumenterebbero i sospetti che anche tra le vittime del razzismo ci siano quelle di serie A e quelle di serie B, a seconda della convenienza politica. Preferisco pensare al murales napoletano in memoria di Astori, che trasuda amore, piuttosto che allo squallore tinto di viola.
Riccardo Muni