Due espulsioni, entrambe a favore della Juve, hanno trascinato lo scudetto verso Vinovo
Due espulsioni hanno piegato il campionato trascinandolo di nuovo verso Vinovo. Esagerata quella di San Siro, corretta quella del Franchi. Tutt’e due a favore della Juve. Il rosso a Koulibaly è diventato automatico quando Doveri, al Var, ha avvertito Mazzoleni, in campo, che il fallo del napoletano sullo scatenato Simeone era fuori area. Quindi, niente rigore e giallo (come aveva deciso in un primo momento l’arbitro), ma punizione e rosso dal limite (come ha stabilito il Var). Il Napoli si è fermato ancora prima di partire. Era una squadra stanca e condizionata psicologicamente da quanto era successo la sera prima a San Siro, proprio come era accaduto il giorno di Lazio-Juve 0-1, gol di Dybala al 93′. Quella sera stessa, giocando al San Paolo con la Roma, il Napoli crollò miseramente. Sotto questo profilo, la crescita non c’è stata. E forse non è un caso se l’espulsione di Koulibaly è arrivata da un rilancio di Laurini che ha trovato scoperta la difesa a cominciare dal gigante senegalese, bruciato sullo scatto da Simeone. Anche il primo gol dell’argentino, identica dinamica: rilancio di Biraghi, difesa tutta fuori posizione, dormita di Tonelli e sinistro del Cholito fra le gambe di Reina. Questo per dire che fin dall’inizio il Napoli era assente. Giocare per quasi 90′ con un uomo in meno è durissima, ma la differenza è stata troppo marcata: 28 tiri a 4 non si giustificano tutti con l’espulsione, tanto meno i 10 tiri nello specchio, record negativo nel campionato napoletano. Fonte: C dS