Sacchi su Gazzetta: “In Italia, finché il tatticismo supererà la fantasia, sarà impossibile dare uno stile che dica chi sei e come sarai”
Arrigo Sacchi, ex allenatore, e grande estimatore di Maurizio Sarri, ha parlato, nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, della gara di domenica sera fra Napoli e Juventus.
L’importanza di questa sfida e la preparazione della stessa da parte dei due allenatori, è stata maniacale. Alla fine ha vinto il Napoli per un gol al ’90 di Kalidou Koulibaly, ma Sacchi pensa che la cosa più importante non sia vincere.
“Sono stati i soli a cercare la vittoria: alla fine, gli azzurri di Sarri ci sono riusciti. I bianconeri di Allegri, non al top, hanno interpretato l’incontro come quasi sempre fanno con avversari di alto livello: prudenza, fase difensiva serrata, attendendo soprattutto il contropiede salvavita o l’errore dell’avversario o l’exploit di un singolo. Max è stato coerente con le proprie idee e ha sempre battuto il Napoli in questo modo. Stavolta gli azzurri sono stati bravissimi nella fase difensiva non commettendo errori e non permettendo le ripartenze, pezzo forte dei bianconeri. Se il Napoli non avesse vinto, avrebbe subito un torto al proprio merito e coraggio. Il gol al 90’ forse ha fatto cambiare parere e valutazioni a gran parte della critica, sempre condizionata dal risultato finale. Questo è un problema che non aiuta la crescita culturale e sportiva, non consente di venire fuori dalla convinzione che conti soltanto vincere. Lo si deve fare con merito, bellezza, coraggio, idee e spettacolo, tutti valori che permettono di uscire dal passato”.
“Gli uomini di Sarri sono arrivati allo Stadium alla ricerca del proprio stile di gioco: lo hanno ritrovato quasi d’incanto grazie a una compattezza e a una lettura difensiva che hanno interessato tutta la squadra”.
I sarriani hanno uno stile che necessita di collaborazione, organicità, tempi di gioco e di movimento, copertura degli spazi e sincronismi che poche squadre posseggono.
In Italia, finché il tatticismo supererà la fantasia, sarà impossibile dare uno stile che dica chi sei e come sarai. Non si è visto grande calcio, anche se gli azzurri hanno dominato il gioco.
Questa vittoria, unita all’amore dei propri tifosi, permetterà progressi a tutti gli azzurri, anche se eccessive euforia e pressione potrebbe creare problemi a un gruppo poco abituato alle grandi affermazioni. Al contrario, i bianconeri sono ancora i favoriti avendo un punto di vantaggio: contano su una grande esperienza, hanno alle spalle una società competente e ricca come nessun’altra, con un tecnico che ha dimostrato di conoscere e gestire perfettamente tutte le situazioni. Sono rimasto sorpreso dalle feste con canti nello spogliatoio azzurro: capisco che vincere a Torino non è semplice.
Gli uomini di Max sono duri a mollare: sono i più forti, anche se non i più belli. In Italia di solito si vince prevalentemente con prudenza, forza, determinazione, qualità dei singoli, capacità agonistiche e tatticismo. Di bellezza di gioco, spettacolo e merito neanche a parlarne, così si rimane nel passato”.