I 125 minuti che sconvolsero il piccolo grande mondo della serie A
Poco più di due ore a quattro giornate dal termine del campionato di serie A, che hanno portato il Napoli dal baratro dei nove punti di distanza dalla Juve alle soglie del portone del Palazzo dello scudetto. Quello tenuto saldamente chiuso ormai da sei stagioni dalla squadra-padrona bianconera, che non vuole assolutamente aprirlo per conquistare il settimo tricolore consecutivo. Al 90′ dello scontro diretto dall’Allianz Stadium, il colpo di testa dell’ariete Koulibaly ha aperto un varco grazie al quale il Comandante Sarri cercherà nelle prossime quattro partite (360 minuti regolari, più quelli eventuali di recupero) di portare a termine l’assedio con i suoi uomini e grazie all’appoggio di nuove forze alleate come Inter e Roma. Chiamate a lottare per se stesse, per il loro prezioso bottino europeo, ma consapevolmente anche per il trionfo della Grande Bellezza azzurra.
Il Napoli è riuscito già nell’impresa di far diventare il più bello d’Europa uno dei campionati più noiosi e privo di colpi di scena negli ultimi anni per mancanza di vere rivali di sua maestà Juventus. Ma ora vede più vicino l’obiettivo atteso da 28 anni. E potrebbe arrivarci avendo scritto una sceneggiatura degna dei miglior thriller. Giocata appunto sui 125 minuti (e in questo caso diciamo subito che non teniamo conto dei recuperi…) che passano dal gol realizzato al 55′ della partita al San Paolo con l’Udinese da Ingelsson (1-2 per i friulani) alla rete al 90′ di Koulibaly all’Allianz Stadium di Torino. Fondamentale per la scrittura dell’avvincente storia la contemporaneità nel turno infrasettimanale di mercoledì 18 aprile delle due partite Napoli-Udinese al San Paolo e Crotone-Juventus allo Scida. Al fischio d’inizio le due squadre sono distanziate di sei punti, perché nel turno precedente il Napoli aveva pareggiato a San Siro con il Milan e la Juve aveva battuto la Sampdoria. Un più sei per i bianconeri che tale, sulla carta, sarebbe dovuto rimanere anche prima dello scontro diretto a Torino, dando per scontati i successi delle due rivali su Udinese e Crotone. E invece… Le due partite hanno un primo sussulto quando Alex Sandro porta in vantaggio la Juve al 16′: i bianconeri sono a +8. Al 40′ ecco il primo colpo di scena al San Paolo: l’Udinese va in vantaggio con Jankto: la Juve ora è a +9. Ma Insigne, con un piccolo capolavoro, riesce a pareggiare poco prima del duplice fischio di chiusura del primo tempo. La Juve torna a +8.
Nella ripresa la Juve comincia a stentare a Crotone, ma al San Paolo, al 55′, l’Udinese passa di nuovo avanti con il primo gol in campionato di Ingelsson. Juventus di nuovo a +9. È il momento più difficile per il Napoli, si apre il baratro. Serve una scossa. La dà l’urlo del San Paolo quando da Crotone arriva la notizia del pareggio della squadra di Zenga grazie alla splendida rovesciata del nigeriano Simy. La Juve ora è a +7. È il momento della svolta al San Paolo: segna Albiol di testa su angolo e il pareggio riporta il Napoli a -6 dalla Juve. Tutto come al fischio di inizio. Ma non è finita: a Crotone il portiere calabrese Cordaz si esibisce su Matuidi e su Higuain, fermando la Juve. Al San Paolo, al 70′, gli azzurri vanno in vantaggio con il redivivo Milik e si portano a -4 dalla capolista. Tonelli al 75′ completa l’operazione rimonta. Cinque punti recuperati alla Juve nel giro di un quarto d’ora, con la possibilità di presentarsi all’Allianz Stadium ancora in corsa per lo scudetto.
E infatti l’avvincente storia di questo campionato, al 90′ di Juventus-Napoli, regala l’ulteriore colpo di scena: il colpo di testa vincente di Koulibaly che porta il Napoli a -1 dalla capolista Juventus. Il Palazzo dello scudetto può aprirsi. In attesa del nuovo tentativo della squadra azzurra domenica a Firenze, il primo assalto, sabato, spetta al nuovo alleato di questo finale di stagione: l’Inter. Da sempre nemica numero uno della Juventus.
Fonte: Il Mattino