G. Volpecina: “Il Napoli se dovesse vincere a Torino, sarebbe una mazzata per i bianconeri”
A Napoli Giuseppe Volpecina, 56 anni, terzino sinistro, è cresciuto nelle giovanili del Napoli, dove poi ha giocato dal ‘77 al 79 e nella stagione ‘86-87, vincendo lo scudetto, una Coppa Italia e un tricolore Primavera. Il suo gol, quello del 3-1 e dell’apoteosi, arrivò al 90’: e all’epoca la città esplose in un tripudio di bandiere e trombe, suono che ormai non si sente più ma che ha ancora un sapore romantico, mentre il risultato lampeggiava sulla prima rete della Rai e il radiocronista napoletano spendeva l’ultimo filo di voce. «Momenti incredibili», dice Giuseppe Volpecina, 56enne ex mancino azzurro, sorridendo di gusto.
OGGI COME IERI. E oggi, alla vigilia di uno Juventus-Napoli profumatissimo di scudetto, la mente non può che viaggiare fino al 1986. «E’ impossibile non fare un salto nel passato: questa sfida ricorda proprio quella».
Quella, la Madre. E d’accordo, ieri c’era Diego e con lui tutto era possibile, ma anche gli azzurri di oggi, se in serata, sono capaci di tutto. «Ecco, il fatto è proprio questo: bisogna andare a Torino sereni e compatti. Convinti: servono personalità e tranquillità». Volpecina è emozionato. E parla così: «Noi». Noi del Napoli: «Se vinciamo è fatta. Sì, se il Napoli torna con i tre punti credo che conquisterà questo benedetto scudetto».
OCCASIONE UNICA. Così, senza fronzoli: «Sarebbe un’altra mazzata per loro dopo il pareggio di Crotone. Sarebbe la mazzata più forte possibile, nonché la carica naturale più grande per noi. Per gli azzurri. Che poi potrebbero volare fino al traguardo sull’onda dell’entusiasmo: la Juve è forte, più forte nella rosa, ma dopo lo scontro diretto dovrà sfidare anche Inter, Roma e Verona, coinvolto nei giochi salvezza. Nessuno regalerà niente: è un’occasione unica».