B. Giordano: “Al Napoli attuale gli auguro di rivivere il nostro 1-3 di Torino”
Maradona lo ha sempre definito così: «Bruno Giordano è l’italiano più forte con cui abbia mai giocato». E anche il popolo azzurro ricorda lui, centravanti straordinario, di straordinaria tecnica, come uno dei più forti ammirati da queste parti. Mica male come presentazione del 61enne ex (grande) giocatore e poi allenatore e dirigente. Un’icona.
IL SORPASSO. Un idolo del San Paolo anche perché, il 9 novembre 1986, il suo nome finì nel tabellino di Juve-Napoli 1-3: la rete del sorpasso, della rimonta e del sorpasso, fu realizzata proprio da Giordano. «Fu una giornata memorabile. E ancora oggi è un ricordo indimenticabile, straordinario, conservato nella memoria di chiunque abbia seguito quella partita e quel campionato». Concluso sei mesi dopo, il 10 maggio 1987, con la conquista del primo, storico scudetto.
Il tempo passa, altroché, ma evidentemente la Juve è sempre nel destino: «Erano quasi trent’anni che non si vinceva a Torino: quel successo fu fondamentale».
GIOIA infinita. E ora invece sono quasi nove anni – 31 ottobre 2009, 2-3, con doppietta di Hamsik e rete di Datolo in doppia rimonta – ma la situazione non è cambiata. «Personalmente posso soltanto augurare agli azzurri di oggi di rivivere quelle stesse sensazioni: fu una gioia per noi, per la gente venuta a seguirci allo stadio, in trasferta, e per quella rimasta in città».
Ma soprattutto, nonostante fosse novembre: «Lo scudetto lo vincemmo proprio dopo quella partita».
Ecco il legame passato-presente: non si scappa, il crocevia è identico. «Avevamo umiltà e una forza interiore eccezionale». Quella stessa che domenica dovranno dimostrare i ragazzi di Sarri. «Eravamo sotto, in svantaggio dopo la rete di Laudrup, ma come leoni feriti reagimmo e non ce ne fu per nessuno: fu un 1-3 straordinario».