F. Semioli: “Occhio Napoli, il Chievo è sempre insidioso”
«Anche se quest’anno ha fatto meno bene rispetto al passato, il Chievo è sempre un avversario ostico». Il campanello d’allarme lo lancia Franco Semioli, ex centrocampista – tra le altre – di Fiorentina, Sampdoria e appunto Chievo Verona, in gialloblu dal 2003 al 2007, con l’orgoglio di tre presenze in Nazionale e una carriera che ora prosegue da allenatore. La sfida al Napoli, le insidie dell’incontro, la rivincita di Giaccherini, la lotta scudetto e il futuro sono argomenti che Semioli,
anni 37, affronta dalla sua prospettiva, analizzandoli in base alle sue sensazioni, all’idea che s’è fatto di questa stagione e anche dei possibili rimpianti legati ad un’annata che, comunque andrà, per lui sarà da considerarsi «stratosferica».
Lo scudetto può spostare gli equilibri ma intanto, ad otto giornate dal termine del campionato, tutto è ancora possibile ed allora converrà crederci, fino in fondo, sfruttando ogni occasione. La prossima arriverà domani al San Paolo, alle ore 15, contro un avversario che si può considerare… come?
Semioli, che squadra è il “suo” Chievo Verona? «Un avversario insidioso, ostico, pericoloso. Non sai mai come approccia alle partite e questo può essere un problema, anche se quest’anno ha alternato buone prestazioni a momenti di calo e dunque il Napoli, che avrà maggiori motivazioni e giocherà in casa, partirà decisamente favorito ».
Lo scudetto è ancora possibile? «Quattro punti di distanza dalla Juventus sono tanti, ma è tutto ancora aperto. Ci siamo accorti che si possono perdere punti da un momento all’altro inaspettatamente: il Napoli col Sassuolo e prim’ancora la Juve contro la Spal a Ferrara. Lo scontro diretto del 22 aprile a Torino sarà
fondamentale ».
Qual è la sua idea sulla stagione del Napoli? «Comunque andrà a finire, la considero stratosferica, da incorniciare. Non penso si possa chiedere di più a questi ragazzi. Il Napoli è stata l’unica squadra in grado di tenere testa alla Juventus, che vince lo scudetto da sei anni di fila. C’è un solo grande rammarico…».
Quale? «L’eliminazione dalle coppe e in particolar modo dall’Europa League, che
era alla portata degli azzurri. La società deve capire che il Napoli è ormai diventata una big e allora deve pensare in grande, affrontando tutti gli impegni per arrivare fino in fondo, anche con una rosa sempre più competitiva da costruire anno dopo anno».
È anche per questo che Giaccherini, l’ex di turno, ha giocato così poco? «Anche, ma non solo. Certo, col Napoli fuori dalle coppe gli spazi si sono ridotti ancora di più, ma tutti conosciamo Sarri. L’allenatore del Napoli ha i suoi uomini, la sua fisionomia tattica e cambia poco. Probabilmente ne era consapevole anche Giaccherini, che ora ha ritrovato fiducia e continuità al Chievo».
La Redazione