Fissato l’incontro tra il sindaco di Melito e De Laurentiis che pensa ad Agnano

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Il sindaco di Melito, Antonio Amente

«Ci vedremo tra il 15 e il 20 aprile: gli farò vedere i terreni, gli consegnerò le cartine, gli mostrerò la documentazione già inviata alla Città Metropolitana con il cambio di destinazione d’uso già approvato: insomma, noi siamo pronti a partire». Il sindaco di Melito, Antonio Amente, non si tira indietro. Anzi, fosse per lui darebbe già il via libera a ruspe, sbancamenti, gru e a tutti gli espropri necessari per far sorgere il centro sportivo che cambierà il volto di un pezzo importante della terra dei fuochi, tra Corso Europa e via XXV aprile, in Contrada Torricelli. «Sarà la nuova casa del Napoli, la realizzeremo entro il 2021: De Laurentiis vuol costruire anche un albergo e non so quanti campi: fa sul serio, davvero. Verrà qui e per noi sarà una grande svolta», dice il primo cittadino. Una Academy nella zona Nord di Napoli, a ridosso della Circumvallazione, a ridosso del territorio del Comune di Mugnano. «Lo stadio? No, qui non siamo in condizione di realizzarlo. Ma tutto il resto sì, siamo pronti». Il modello-Napoli sarà molto simile a quello del Manchester City, secondo le intenzioni del sindaco e di De Laurentiis: «Siamo stati in Inghilterra e abbiamo visitato l’Academy del club di Guardiola: ci ispireremo a quello, ma il nostro sarà più piccolo del loro che è davvero immenso».
D’altronde, sarebbe davvero una impresa titanica riuscire a realizzare una Academy simile a quella del City: Mansour bin Zalayed al-Nanyan, 47 anni, 20 miliardi di patrimonio personale, rampollo della famiglia reale di Abu Dhabi, il 9 per cento delle riserve di petrolio al mondo, proprietario dal 2008 del Manchester City ha speso ben 270 milioni di euro per realizzare il fiore all’occhiello dei Citizens.
Pep Guardiola oltre che dallo stipendio di 18 milioni di euro fino al 2020, pare sia rimasto persuaso anche dall’idea di dover gestire «la masia» del City. Indubbiamente, una delle migliori strutture al mondo in cui un gruppo di ragazzi possa allenarsi: tre palestre, uno stadio da 7.500 posti e sedici campi. Sì, sedici campi da gioco regolamentari. Uno di questi è al coperto. E con temperature regolabili. Se il City dovesse venire a giocare di nuovo a Napoli a maggio, per esempio, potrebbero regolare la temperatura sui 25 gradi di quei giorni. E tutti i campi sono orientati nella direzione dell’Etihad Stadium neppure fosse la Mecca.
«Noi siamo pronti a dare la nostra disponibilità, a recitare la nostra parte: sono tanti gli aspetti burocratici da affrontare e da superare, ma qui a Melito la strada è tutta in discesa per realizzare la struttura. Ho sentito il presidente De Laurentiis prima di Pasqua ed è convinto quanto me che si tratta di un progetto realizzabile». Anche quello scelto dal City per l’Academy, per essere chiari, era un sito contaminato e abbandonato e che è stato trasformato dalla partnership tra il club, sponsor e enti locali.
Ma il Napoli non si ferma: perché la società segue con un certo interesse anche l’eventuale alienazione di altre proprietà: De Laurentiis era rimasto assai colpito, lo scorso maggio, da Bagnoli. Aveva dato la sua disponibilità a una sinergia per realizzare la cittadella del Napoli lì, ma poi nei giorni successivi il governo era intervenuto con un deciso altolà ricordando che la destinazione dell’area era un’altra.
Il patron, atteso in Italia tra una settimana, ha chiesto informazioni anche sulla zona dell’Ippodromo di Agnano (ma sull’area c’è un diritto di prelazione degli attuali gestori) e anche delle vicine Terme. Sono sondaggi. Nella mente del club c’è sempre l’idea dello stadio di proprietà: da costruire ex novo o dopo aver rilevato lo stadio San Paolo. Ma non certo alle condizioni ipotizzare dal sindaco de Magistris: 50 milioni di euro non è un prezzo che il Napoli considera congruo per l’impianto di Fuorigrotta.

Fonte: Il mattino

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